Anche nel capoluogo giuliano come in varie altre città ci si è mobilitati a sostegno della lotta che il popolo kurdo sta portando avanti nella Rojava e in Turchia contro l’Isis e il governo assassino di Erdogan e a sostegno della carovana internazionale che dal 12 al 17 settembre tenterà di arrivare a Kobane creando un corridoio umanitario. Le ragioni della mobilitazione (indetta a livello regionale dal Coordinamento Libertario del Friuli-Venezia Giulia) sono state già illustrate nello scorso numero di Umanità Nova.
Sabato 12 ci si è ritrovati nella centrale piazza della Borsa dove è stato allestito un presidio informativo con banchetto di materiale, cartelloni informativi, striscioni, volantinaggio e interventi al microfono. Dopo circa un’ora è partito il corteo che si è man mano ingrossato fino a raggiungere i 200 partecipanti. Davanti lo striscione con la scritta “Solidarietà alla resistenza del popolo kurdo” e a seguire gli altri “Solidarietà con la lotta del popolo kurdo e palestinese”, “Jin-jayan-azadi-che le donne vivano in libertà”, “Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà-solidarietà ai fratelli e sorelle immigrati”. Buona e visibile la partecipazione di alcune decine di curdi residenti a Trieste e Pordenone che hanno urlato slogan durante tutto il corteo e sventolato le bandiere kurde. La compagine più numerosa era ovviamente quella degli anarchici e libertari da tutta la regione con numerose bandiere ma al corteo hanno aderito e partecipato anche varie realtà di movimento e di sinistra del capoluogo. Il percorso ha toccato numerosi punti del centro città facendo tappa per vari interventi al microfono per informare i passanti.
A un certo punto il corteo si è imbattuto in un gazebo del Partito Democratico. Un compagno al microfono ha esposto i motivi per cui il partito di governo è complice della Turchia di Erdogan e quindi responsabile anch’esso del massacro di migliaia di curdi e della repressione di massa che si sta scatenando in Turchia. Sono volati fischi e “vergogna” all’indirizzo dei politici presenti, prima di proseguire lungo le vie del centro cittadino.
La manifestazione si è poi conclusa nella piazza di partenza con gli ultimi interventi. Da segnalare il vergognoso silenzio del maggiori media locali, che non solo avevano disertato la conferenza stampa indetta giorni fa per presentare l’iniziativa, ma che hanno scritto della manifestazione solo in alcuni trafiletti. Nonostante questo in generale vi era soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa che ha raggiunto i numeri che ci si era prefissati e che è riuscita ad essere visibile in città. Anche i kurdi presenti (che hanno contribuito nei giorni precedenti a pubblicizzare l’evento e con cui si stanno instaurando forti legami) erano molto felici della giornata. Come scritto la scorsa settimana su UN questa iniziativa non era la prima su questo tema e non sarà l’ultima.
Ovunque Kobane! Ovunque resistenza!
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Info-action reporter