A pochi giorni dagli arresti a Torino e dallo sgombero dell’Asilo occupato, una nuova operazione repressiva contro il movimento anarchico si è svolta fra Trento e Rovereto: 7 arresti e una 30ina di indagati.
Come sempre, il principale reato contestato è quello del 270bis (associazione sovversiva), creatura giuridica nata negli anni settanta per colpire le lotte sociali e l’insorgenza diffusa di quegli anni. Poco importa che, nella stragrande maggioranza dei casi, le accuse vengano poi smontate nei tribunali, quel che conta è sbattere i compagni e le compagne in galera per anni e costruire il terrore mediatico per raccattare consensi nell’opinione pubblica.
Anche in questo caso, in pieno stile “sbatti il mostro in prima pagina”, azioni di sabotaggio politico e danneggiamento economico vengono presentate con i classici toni allarmistici della “minaccia terroristica”.
Ma una reale “minaccia terroristica” è quella che si pone come obbiettivo il terrore generalizzato, l’attacco indiscriminato a persone “a caso”. Nulla di più distante di quanto viene imputato oggi ai compagni e alle compagne trentin*
La violenza riempie e struttura il nostro orizzonte, al punto che spesso nemmeno riusciamo a percepirla davvero come tale. Ma la conosciamo e ne abbiamo esperienza. E’ quella che vediamo tutti i giorni messa in campo dagli apparati statali, dai governi e dai padroni: lavori sottopagati e precari, persone fragili marginalizzate e respinte, migranti morti in mare e lager in Libia, Grecia e Turchia, persone sfrattate e buttate in mezzo alla strada, interventi militari in giro per il mondo, sgomberi degli spazi sociali, aggressioni della polizia contro i picchetti di lavoratori e lavoratrici in lotta…
L’anarchismo, nelle sue multiformi realtà e correnti, mira alla creazione di una società basata sulla solidarietà e l’eguaglianza contro ogni forma di sfruttamento, di privilegio, di disuguaglianza di classe, genere, provenienza geografica o colore della pelle. Le anarchiche e gli anarchici lottano per un mondo di libere ed eguali senza stati, senza confini, senza padroni.
Libertà per tutti i compagni e le compagne in prigione!
Gruppo Anarchico Germinal-Trieste
germinalts.noblogs.org
Eppure sembra un film già visto. Iniziato con lo sgombero di una casetta abusiva di una famiglia di Rom (italianissimi), proseguito con il sequestro (di fatto) in mare di 177 poveracci, continuato con la demonizzazione di mendicanti, grande pericolo per il decoro delle città, e dei richiedenti asilo per motivi umanitari. A latere tocca anche alle donne, con il disegno di legge di Pillon, ai minori, con la richiesta di abbassare a 12 anni l’imputabilità, mentre malaffare, bombe mafiose, sparatorie camorriste, caporalato e nuova schiavitù disegnano sempre più il quadro socio-economico di questo paese. Al welfare state si sta sostituendo un war-fare state, utile a far crescere l’angoscia sociale, a reprimere il dissenso, a monetizzare il disagio.
Un quadro brutto, fosco, che spinge sempre più verso un autoritarismo classista, cancellando lo stato di diritto. Un quadro in cui non bisogna cedere né alle provocazioni dell’arroganza del potere, né a quelle dello squadrismo fascista (che può occupare edifici e imperversare), e men che meno allo sconforto di chi vuol rubare il futuro riportando l’Italia al passato. Come anarchiche e anarchici, come lavoratrici e lavoratori, donne e uomini liberi alziamo un grido di denuncia contro la violenza e il terrorismo mediatico che colpisce gli ultimi, impoverisce questa società, e nasconde l’incapacità (e la volontà) delle classi al potere di poter affrontare concretamente e democraticamente i problemi di questo paese.
Quello in atto è un film già visto, e sappiamo quando già in passato fu alto il prezzo del biglietto pagato dal popolo. E sappiamo anche come andò a finire.
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle
Alternativa Libertaria / FdCA
sez. “S. Francolini” – Fano/Pesaro
Gruppo Anarchico “Kronstadt” – (senza fissa dimora) Ancona