La Redazione Collegiale e l’Amministrazione di Umanità Nova apprendono con dolore della scomparsa, avvenuta oggi, di Paolo Finzi, direttore di A – Rivista Anarchica e amico di lunga data del nostro settimanale. Ci uniamo al cordoglio e al lutto dei compagni e delle compagne della redazione di A – Rivista Anarchica e di quante e quanti lo avevano caro.
Qui sotto abbiamo raccolto un ricordo di Massimo Ortalli, compagno dell’Archivio Storico della FAI di Imola, e alcuni dei comunicati arrivati.
La redazione web.
Parafrasando il suo amatissimo Malatesta, “mi è morto un fratello”.
È quasi impossibile tratteggiare in poche righe la figura di Paolo Finzi. Comunque ci proverò.
Ricordando il lunghissimo, intenso rapporto, umano e politico, che ha percorso le nostre vite.
Paolo è stato un compagno raro, una persona che faceva diventare importanti anche i momenti più conviviali della nostra amicizia. La profondità del suo pensiero non lasciava nulla al caso, e in ogni nostro colloquio, si trattasse di commentare un futuro articolo per A-rivista o un fatto riguardante la vita e l’attività del movimento (purtroppo, a volte, non edificante), non concedeva nulla alla superficialità ma arrivava sempre all’essenziale. E il fatto che le sue considerazioni, anche le più serie, fossero inframezzate dalle battute salaci che nascevano dal suo spirito caustico e irriverente (esempio fulgido e disincantato del migliore “umorismo ebraico”) faceva delle nostre telefonate (per molti anni pressoché quotidiane) e dei nostri incontri momenti di approfondimento, di allegria, di analisi appassionata e di lieve piacevolezza.
Questo era Paolo, per me. Un amico, un fratello, un compagno dalle doti umane incomparabili. Un punto di riferimento che qualche volta ha voluto, immodestamente, lo fossi anch’io per lui. Fino agli ultimi mesi di distacco e silenzio. Una persona dotata tanto di un’etica inflessibile e granitica quanto di una disponibilità e di una generosità quasi infantili. Doti che gli hanno permesso di costruire tutto quello che sappiamo e che al tempo stesso gli hanno fatto affrontare, purtroppo non fino alla fine, la vita con un ottimismo consapevole della sua fragilità.
Mi mancherà Paolo, mi mancherà terribilmente, mi mancheranno le nostre telefonate e il nostro concordare su (quasi) tutto, mi mancheranno le sue battute come le sue analisi. Raramente, in tanti anni di militanza, mi sono trovato così in sintonia con un compagno. Raramente ho trovato un punto di appoggio così fermo e determinato. Questo era Paolo, un compagno e un amico raro.
E oggi, quando il postino mi ha consegnato l’ultimo numero della rivista, la sua creatura, che ha accompagnato fino al cinquantesimo anno, mi lascio prendere da un moto di commozione. Anche perché, nel leggere il suo ultimo editoriale, mi sembra di intravedere fra le righe qualche segno di quel peso tremendo che l’avrebbe portato alla sua ultima scelta. L’unica, forse, di cui non ha voluto rendermi partecipe.
Ti abbraccio, Paolo,
Massimo Ortalli
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Il Gruppo Bakunin di Roma porge l’estremo saluto al compagno Paolo Finzi con cui ha condiviso ottimi rapporti umani, il calore della fede nel comune ideale ed il sale della polemica, talvolta aspra, sulla valutazione dei fatti della nostra storia e dei nostri percorsi degli ultimi 50 anni.
Giunga il nostro cordoglio a Aurora, Alba e Elio ed ai compagni della redazione di A Rivista anarchica.
Gruppo Anarchico Bakunin – FAI Roma e Lazio
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PAOLO FINZI NON E’ PIU’
Una drammatica notizia ci ha raggiunto ieri. Paolo Finzi si è tolto la vita. Davanti a fatti di questo genere ogni discorso si perde nel dolore. Vogliamo però ricordarlo come un compagno di cuore e di testa, che ha saputo in tantissimi anni di militanza anarchica diffondere il nostro pensiero con la parola, con la penna e con una presenza politica che non si potrà dimenticare. E’ stato nel 1971 tra i fondatori di A Rivista anarchica e successivamente direttore responsabile, una delle migliori pubblicazioni libertarie che esce tutti i mesi nelle principali librerie e non solo. Paolo è stato un compagno generoso e aperto a tante contaminazioni ed ha saputo costruire, come pochi altri, dei rapporti importanti nel mondo della cultura, dello spettacolo e del giornalismo. Con Paolo siamo sempre stati in contatto, organizzando numerosi eventi culturali e alcune feste a Massenzatico (RE) presso le Cucine del Popolo per la rivista. Vogliamo ricordare quella per i 400 numeri di A Rivista anarchica svoltasi il 27-28 giugno 2015, dove abbiamo trascorso due bellissime giornate insieme. Ricorderemo Paolo Finzi con un evento libertario che realizzeremo con i compagni e le compagne e con alcuni collaboratori della rivista ad ottobre. Sarà un primo appuntamento per non dimenticarlo. Alla famiglia le più sentite condoglianze.
Area Libertaria reggiana
Cucine del Popolo
FAI Reggiana
USI Reggio Emilia
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Ciao Paolo.
Non è facile scrivere di un compagno che se ne va. Ancor più se quel compagno si chiama Paolo Finzi. Lo abbiamo avuto nostro ospite l11 gennaio scorso, per una iniziativa su De André, nella conferenza che prendeva spunto da una delle sue ultime fatiche editoriali: Non ci sono poteri buoni. Una iniziativa che andava oltre il ricordo della figura dellamico cantautore e del compagno genovese, per rappresentare una bella testimonianza di vita, di lotta, di crescita; narrazione di un mondo che non è più. E stata molto partecipata la conferenza di Paolo, l11 gennaio scorso, prima della pandemia; un mondo fa. Per alcuni di noi Paolo era Rivista A, con il suo inconfondibile marchio di copertina, ripreso più volte da tanti esperimenti editoriali dellanarchismo, in Italia e fuori, lungo un tempo che copre mezzo secolo di storia.
Trovare la rivista esposta nelle edicole della periferia italiana, in giro per le grandi città o allentrata delle sedi dei compagni, era qualcosa di buon augurio. Non si può ricordare Paolo senza mettere luomo e il compagno allinterno del contesto storico e di vita che ha attraversato. Figlio di quella generazione di giovani, ricca di speranze e di tensioni verso il futuro, già conoscitrice di molte cose, ma inestinguibilmente assetata di nuovi saperi. La generazione della fine degli anni sessanta, cresciuta fra utopie vissute e strategie della tensione subite, fra un prossimo assalto al cielo annunciato e le rotture interne ad un movimento anarchico che soffriva il mutare dei scenari sociali ed economici, le contraddizioni di classe e di ceto, le spinte liberali, umaniste e sindacali, poco rappresentative di quella questione sociale che ne aveva caratterizzato i decenni migliori.
Al di là di qualsiasi valutazione, Paolo ha rappresentato un compagno che è riuscito ad essere sempre presente in maniera ostinata e contraria in ogni mutar degli eventi. Paolo è riuscito a mantenere una lucidità ed una coerenza di pensiero e costruzione dellazione, sempre legata alla società in cui viveva, ai tempi che stava attraversando. Lui, come molti compagni appartenenti alla sua generazione. Scontato dire che su alcune cose non ci si trovava daccordo. La genuinità del pensiero e delluomo sta nellessere vivo quando non tutto quello che dice, non tutto quello che fa è condiviso. Vale per molte situazioni, ancor più per lagire e il pensare libertario. E questo aspetto probabilmente rappresenta leredità più importante di Paolo Finzi, il compagno di Milano, il direttore di Rivista A, linfaticabile e generoso cacciatore di morosi di abbonamenti non pagati. A noi, figli della generazione successiva allassalto al cielo linsegnamento di Paolo, la sua storia e le sue storie, debbono servire per riuscire a tenere in mano il testimone da passare alla generazione di ribelli e di rivoluzionarie, di refrattarie e militanti, di libere e bestemmiatori incalliti, che cè già.
Un abbraccio alla famiglia di Paolo, alla redazione di A, alle compagne e ai compagni che gli erano più prossimi, e a tutti noi. Ciao Paolo. Ciao Anarchico.
Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi
Circolo Studi Sociali “O. Manni” – Senigallia
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Non ci sono parole per descrivere il nostro sgomento davanti alla morte di Paolo Finzi. Con lui abbiamo attraversato cinquant’anni di vita, cementati da grande affetto e da un legame umano, non solo politico, che resterà per sempre nei nostri cuori.
Con Paolo va via un pezzo importantissimo del movimento anarchico. La sua capacità di parlare a tutti, di farsi capire e apprezzare anche e soprattutto al di fuori del nostro movimento è stata la cifra più significativa della sua militanza. Una militanza vissuta e concepita senza rigidità ideologiche, al di fuori degli sterili settarismi dai quali – spesso – neanche gli anarchici sono immuni.
Non sempre ci siamo trovati d’accordo su certe analisi o su alcune scelte. Qualche volta abbiamo discusso, anche aspramente. Ma la stima e l’affetto, quelli, non sono mai stati in discussione, così come sempre dovrebbe essere, specialmente tra chi condivide gli stessi ideali di libertà, solidarietà, di aiuto reciproco.
Tutto questo rimarrà per sempre, anche se Paolo non c’è più.
Ad Aurora e ai suoi figli Elio e Alba, alle compagne e ai compagni di A – Rivista Anarchica va il nostro abbraccio più caldo e sincero.
Ciao Paolo
Gruppo Anarchico “Alfonso Failla” – FAI Palermo
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Ci addolora la scomparsa di Paolo Finzi animatore di ARivista e persona di grande apertura culturale. Figlio di Matilde Bassani Finzi e Ulisse Finzi, partigiani a Roma tra il 1943 e il 1945, Paolo è stato anche uno dei più convinti sostenitori di Umanità Nova dall’esterno.
Siamo vicini ai suoi famigliari, ai suoi compagni,compagne e alla redazione della rivista.
Gruppo Anarchico C.Cafiero FAIRoma
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La scomparsa di Paolo ci ha lasciato sgomenti. Il pensiero è andato subito alla sua ultima visita a Trieste nella nostra sede, pochi mesi fa, per parlare del libro dedicato al suo amico Faber.
Nessuno avrebbe potuto pensare che sarebbe stato un addio e non un arrivederci.
Il rapporto di Paolo con il nostro gruppo è sempre stato molto intenso, spesso diceva che “il Germinal era uno dei pochi che diffonde la rivista (A) dalla sua nascita…e anche lo pagava”.
Non solo è stato ospite a Trieste per tante iniziative nel corso dei decenni ma ci ha dato una mano straordinaria quando, nella seconda metà degli anni duemila, avevamo intrapreso la sfida di comprarci la nostra nuova sede. Grazie a lui “A” mise a nostra disposizione un supplemento che raccontava la storia della sede di via Mazzini 11 allo scopo di raccogliere fondi per la nuova.
Anche coi vecchi compagni del Gruppo il rapporto era stretto: un momento di orgoglio per Paolo fu quando Tommasini gli disse che, per lui, (A) era il miglior giornale del movimento.
È una grave perdita per i compagni e le compagne che lo hanno conosciuto, per tutto il movimento anarchico e in particolare per la “sua” A-rivista per la quale non ha mai risparmiato le proprie energie.
Crediamo che il modo migliore per essergli vicino sia proprio leggerla e diffonderla e, per chi ne ha la possibilità, contribuire a tenerla sempre viva e ricca di contenuti.
A chi resta, il compito di continuare a fare del nostro “peggio”, nella convinzione che non ci sono poteri buoni.
Le compagne e i compagni del Gruppo Anarchico Germinal di Trieste
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Paolo non c’è più. Paolo se ne è andato di sua volontà.
Ci mancherai: da anni eri una presenza assidua, non avevi bisogno di inviti per venire alle iniziative della Federazione Anarchica milanese e dell’Ateneo Libertario.
Ci mancherai: con la puntualità di un orologio tutti i mesi si veniva in redazione a prendere le copie di A RIVISTA, cascasse il mondo ma la rivista usciva. La stessa tenacia che le redazioni di Umanità Nova hanno tenuto da 100 anni.
Ci mancherai: la tua era una presenza discreta, ma quando intervenivi non eri mai spocchioso, sempre rispettoso delle sensibilità altrui.
Ci mancherai: quando arrivavi con Aurora alle nostre cene di finanziamento, di solito prima di ogni iniziativa; arrivavi che avevi già cenato, perché dovevi stare controllato per il cibo, ma assaggiavi e facevi i complimenti per la qualità.
Ci mancherai: quando arrivavi come era abitudine ormai da anni con una cinquantina e più di ragazzi tedeschi e dell’est Europa alla ricerca delle radici dell’antifascismo in un Tour italiano dove la nostra sede era ormai un punto fisso.
Ci mancherai: al Primo Maggio dove la tua TRIBÙ era da anni una presenza fissa. Quest’anno, “maledetto covid 19”, è saltato tutto. Nulla è stato più come prima.
Ci mancherà non vederti più in quella che per noi compagne e compagni della Federazione Anarchica- Milano consideravamo la tua casa, la nostra casa,la casa degli anarchici.
Orgogliosi di averti avuto per compagno di strada insieme ad Aurora compagna e compagna della vita,Alba,Elio,Rudy ,i bimbi Luna e Lapo.
Noi anarchiche e anarchici pensiamo che le relazioni fanno la qualità del vivere e in questi anni abbiamo imparato quanto Carlotta e Michela collaboratrici di A RIVISTA siano state importanti perché la vita della rivista fosse in un rapporto pieno,intenso con il mondo.
Ciao Paolo
Che la terra ti sia lieve
Le Anarchiche e anarchici dell’Ateneo Libertario-F.A.-Milano
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Ad Aurora, Alba, Elio e alle compagne e compagni di A- rivista anarchica va il nostro abbraccio.
Federazione Anarchica Livornese
era il dicembre dl 1975 quando ci siamo conosciuti a Spezzano Albanese in occasione della nostra locale iniziativa sulla campagna “Pro Spagna Libertaria”.
Da allora le tue discese a Spezzano sono state innumerevoli: in occasione di comizi in piazza da te tenuti a sostegno della nostra attività quotidiana nel sociale, in occasione della “Estate Anarchica” Spezzanese del 1986 insieme ad Aurora, e di tantissime altre iniziative promosse da A Rivista anarchica. Non dimenticheremo mai il numero della rivista del 1986 contenente il dossier su Spezzano Albanese a cura di Stefano Fabbri. Insomma, per all’incirca 50 anni il nostro è stato un rapporto costante anche se spesso a distanza, un rapporto che ha significato dialogo nel rispetto delle reciproche convinzioni ben saldate nei principi comuni che ci hanno sempre tenuto uniti: l’amore per la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociali, il rifiuto di ogni gerarchia e di tutti gli autoritarismi.
La notizia della tua ultima decisione ci ha lasciati increduli e addolorati nello stesso tempo.
Purtroppo non ci resta altro che accettarla e rispettarla. Ci stringiamo in un grande abbraccio a te, a tutte le compagne/i che hanno avuto modo di conoscerti, alle compagne e compagni di A rivista anarchica, a tutte/i i famigliari.
Compagne e compagni anarchici e libertari di Spezzano Albanese
Ciao Paolo,
siamo ancora sgomenti ma comunque rispettosi della tua ultima decisione.
Ti ricordiamo a fianco delle innumerevoli iniziative sociali anarchiche e libertarie organizzate in territorio calabrese, promosse da noi oppure dalla A Rivista anarchica.
Continueremo a portare dentro i nostri cuori il confronto profondo e sincero che abbiamo insieme coltivato per una società di libere e uguali. Non ci resta altro che stringerci in un forte abbraccio a te, alle compagne e compagni di A rivista anarchica e a tutti i tuoi famigliari.
Anarchici Calabresi