L’opposizione popolare alla discarica

Il‭ ‬18‭ ‬ottobre‭ ‬2015‭ ‬dalle ore‭ ‬13‭ ‬fino al tramonto a Toffia(RI‭)‬,‭ ‬il comitato popolare spontaneo,‭ ‬orizzontale ed autogestito‭ “‬No discarica Fonte Nocera‭” ‬invita tutti e tutte a partecipare ad una festa popolare con cibi multietnici,‭ ‬laboratori per bambini,‭ ‬musica dal vivo e l’estrazione di una lotteria popolare per fronteggiare le spese legali ed organizzative contro lo scempio ai danni di una vallata già indebitamente spianata e cementata.‭ ‬Nel febbraio‭ ‬2015‭ ‬il comune di Poggio Nativo‭ (‬RI‭)‬,‭ ‬capitanato da una giunta che affonda le sue radici sinistre sulle poltrone da circa un ventennio di governo gretto e conservatore,‭ ‬approva un progetto di discarica per rifiuti inerti in una zona sorgiva ed agricola in località Fonte Nocera‭ (‬Casali di Poggio Nativo‭)‬.‭ ‬Il terreno in oggetto è adiacente ad un canale che affluisce nella famosa zona balneare e turistica del fiume Farfa che a sua volta sfocia nel fiume Tevere.‭ ‬Nelle immediate vicinanze,‭ ‬oltre ai residenti già scontenti ed avviliti dalla presenza di un cementificio,‭ ‬sono presenti una cooperativa agricola‭ (‬i cui soci sono il‭ ‬5%‭ ‬dei residenti nel comune con una produzione dai‭ ‬1000‭ ‬ai‭ ‬1500‭ ‬quintali d’olio annui‭)‬,‭ ‬produttori biodinamici e biologici‭ ‬convinti del potenziale,‭ ‬per troppi anni offeso da logiche di mercato invasive e capitalistiche,‭ ‬di una zona DOP celeberrima per la qualità dell’olio.‭ ‬

Fortunatamente la popolazione della zona e dei comuni limitrofi si costituisce in comitato e si oppone dalla prima ora allo scempio.‭ ‬Dopo la delibera la ditta costruttrice comincia a spianare e deturpare la valle,‭ ‬il tribunale del TAR risponde al ricorso amministrativo con una sospensione dei lavori fino al giudizio‭ (‬atteso per novembre‭ ‬2015‭)‬.‭ ‬Per tutta risposta il comune‭ “‬canaglia‭” ‬prende in affitto un terreno adiacente,‭ ‬dove i proprietari fanno sempre riferimento alla ditta che avrebbe gestito l’impianto per inerti,‭ ‬al fine realizzare un‭ “‬semplice‭” ‬impianto per rifiuti urbani‭ (‬il tutto dopo rocambolesche ricerche di approvazione alla regione e cambi di progetto veloci come fulmini‭)‬.‭ ‬Qui il comitato si trova nella posizione per la quale un altro ricorso non può avere più carattere amministrativo poiché in questo nuovo terreno,‭ ‬che risulta sul piano regolatore ancora agricolo,‭ ‬è stato già gettato cemento e sono state interrate due cisterne.‭ ‬C’è da dire che il comitato è stato già costretto ad impugnare altre due delibere:‭ ‬una contro la riforma della zonizzazione acustica della zona e l’altra riguardante una convenzione sorniona tra comune e impresa costruttrice che permetteva,‭ ‬in teoria,‭ ‬ai residenti del comune di scaricare gratuitamente materiali inerti nell’eventuale impianto‭ (‬come se fosse una cosa davvero utile alla comunità che,‭ ‬come sappiamo,‭ ‬è sempre lì a scaricare calcinacci‭)‬.‭ ‬L’opposizione è decisa e puntuale anche perché la popolazione è memore delle battaglie del‭ ‬2012,‭ ‬come quella contro la centrale a biomasse di Ponte Sfondato‭ (‬progetto insostenibile,‭ ‬nocivo e truffaldino fortunatamente smorzato con forti azioni popolari come ad esempio la fiaccolata che ha visto‭ ‬1500‭ ‬persone marciare per la salvaguardia del proprio territorio‭)‬,‭ ‬così come si ricorda il presidio permanente alle cave di Riano per evitare una nuova Malagrotta.‭ ‬La popolazione è cosciente che non bisogna cedere terreno e mantenere fermi i punti con le unghie e con i denti perché è lampante il fatto che la metropoli sta spingendo con forza e violenza per invadere e sfruttare senza coscienza i territori periferici con quelli che sono i problemi che la metropoli non sa e non vuole gestire‭ (‬primo su tutti i rifiuti‭)‬.‭ ‬C’è bisogno di unità e perseveranza per una battaglia che non finirà di certo con la soluzione di questo ennesimo progetto‭ “‬invasivo‭” ‬che tende solamente a convertire intere zone agricole e naturali in aree di servizio per poi riporci comodamente ogni tipo di scempio alla faccia di chi ci vive.‭ ‬Sicuramente il gioco al massacro della battaglia legale è un groviglio dal quale il comitato popolare deve riuscire ad uscire con strategie alternative ed efficaci,‭ ‬tuttavia questa fase è stata reputata necessaria e finora,‭ ‬sempre ricercando fondi su base popolare e mantenendo un forte animo libertario con deciso rifiuto di un’amministrazione gerarchica,‭ ‬si è riusciti ad onorare gli impegni.‭ ‬Sono state organizzate iniziative,‭ ‬eventi,‭ ‬raccolta di firme,‭ ‬lotteria,‭ ‬informazione con gazebo nelle piazze e chi più ne ha più ne metta‭; ‬ma non è finita.‭ ‬Invitiamo tutti i compagni e le compagne a seguire e supportare la vicenda oltre a partecipare alla bella festa del‭ ‬18‭ ‬ottobre.

AnarcoMarco

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