Lo Stato deve essere abbattuto

Nell’edizione del 17 novembre de La Repubblica Michele Serra ha pubblicato un articolo dal titolo “L’estinzione dello Stato”, in cui sostiene che lo Stato sarà superato dall’azione congiunta di Donald Trump ed Elon Musk.

Uno dei meriti che ha avuto il movimento alterglobalista dei primi anni del secolo agli occhi della élite dominante è che ha fatto tornare di nuovo accettabile l’idea dello Stato per le nuove generazioni. Lo Stato appariva alla maggioranza del movimento che si opponeva al neoliberismo trionfante l’unico argine capace di difendere gli interessi della collettività e in particolare della maggioranza sfruttata ed oppressa.

Quello che sfuggiva alla percezione immediata è che è proprio lo Stato, e in particolare i governi, a condurre l’attacco alle condizioni di vita della stragrande maggioranza della popolazione del pianeta, sono ancora Stato e governi a non fare niente per rallentare il riscaldamento globale e l’incalzare della crisi climatica, anzi a sovvenzionare in ogni modo le multinazionali del fossile e del nucleare, fino ad impegnarsi in spedizioni militari in ogni angolo del globo per conquistare nuovi mercati e nuove fonti di materie prime. È ancora lo Stato che ha fatto arricchire Donald Trump e Elon Musk.

Se lo Stato scomparisse, con il suo codazzo di armigeri e sicofanti, non ci sarebbe scampo non solo per Trump e Musk, ma anche per Draghi, Colaninno e Facchinetti.

Queste cose Michele Serra le sa bene, forse non sa che Engels, ne “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” lega la nascita dello Stato a quello della proprietà privata, entrambi risultato dell’aumento della produttività del lavoro, che permette ad una parte dell’umanità di vivere sfruttando il lavoro dell’altra, grazie al monopolio della violenza; forse nel bignamino usato da Serra alla scuola di partito non c’era scritto o quando lo spiegavano lui era assente.

Musk e Trump sono fatti della stessa sostanza di Michele Serra e della sua corrente guerrafondaia, antiproletaria e autoritaria. Certo, ci sono alcuni dettagli che li differenziano, ma condividono l’indifferenza verso le sofferenze provocate a milioni di donne e di uomini da questa forma sociale, in cui il monopolio della proprietà privata fa il paio con il monopolio della violenza.

Michele Serra si affanna a demonizzare chi, come noi, è nemico dello Stato; si affanna ad invocare le nuove generazioni, il giorno del voto in Umbria ed Emilia Romagna, perché si accorge che fra le masse aumenta la sfiducia nelle istituzioni. Certo la sfiducia non basta, per aprire la strada ad una società senza Stato e senza proprietà privata, senza Elon Musk e Michele Serra, ci vogliono l’organizzazione e la strategia. Ma questo è il nostro compito.

Tiziano Antonelli

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