Le tre parole che cambiarono il mondo

AUGÈ, Marc, Le Tre Parole che Cambiarono il Mondo, Varese, Raffaello Cortina Editore, 2016 (Titolo originale La Sacrèe Semaine qui Changea la Face du Monde).

Marc Augè è etnologo, antropologo e già presidente dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales fino al 1995. Il racconto “Le Tre parole che Cambiarono il Mondo”, ascrivibile interamente al genere fantascientifico utopico è stato scritto nel 2016 ed i fatti cui si riferisce sono avvenuti 2 anni dopo (l’anno scorso, insomma…).

1 aprile 2018, giorno di Pasqua, Città del Vaticano. Migliaia di fedeli attendono in piazza San Pietro il discorso Urbi et orbi di Papa Francesco Bergoglio. Il Papa, visibilmente affaticato, dopo un breve preambolo nel quale preannuncia che “Dio non è morto” conclude pronunciando le tre parole che sconvolgeranno il mondo: dio non è morto e non potrà mai morire… perché Dio non esiste!

Lo sconcerto investe tutte le principali religioni monoteiste: sarà l’inizio di una settimana che metterà in discussione uno dei pilastri istituzionali che reggono il sistema sociale attuale. Cosa ha spinto il pontefice a una dichiarazione così assurda per l’istituzione che rappresenta?

Augè, innovatore nel campo della ricerca antropologica ed etnografica (sua la definizione di non-luoghi: spazi dall’uso molteplice, anonimi ed asettici caratterizzati dalla frenesia e dalla solitudine) non è di certo annoverabile fra gli scrittori di fantascienza; eppure, il ricorso a questo genere letterario gli consente di esprimere la sua visione razionalista ed atea come la via maestra verso un mondo di pace e benessere, libero da superstizioni e da fedi religiose.

Il principio speranza che abbiamo lungamente analizzato in queste pagine e poi condensato nei quaderni 3/1 e 3/2 di Umanità Nova relativamente all’anarchia si sviluppa qui attraverso una sorta di situazionismo scientifico.

Un gruppo di scienziati, filosofi e neurologi internazionali riesce a individuare, in segreto, i “fasci neuronali” situati nel lobo parietale superiore del cervello che attivano le sensazioni mistiche e superstiziose nella mente umana, fra cui il sentimento religioso. Bisogna solo capire come disattivarle in maniera semplice ed indolore. Pare che l’operazione abbia successo, ma fino a che punto?

Il comunicato del gruppo “Librement” sembra in effetti non riscuotere molta credibilità. Il tono ed il titolo – “Vi Faremo Morire dal Ridere” – sono pienamente ascrivibili al più “puro” situazionismo: redatto dal suo nucleo esecutivo – I Partigiani dello Humor Libero – in esso si afferma che i ricercatori di neuroscienze aderenti al movimento non solo hanno localizzato nel lobo parietale superiore del cervello i suddetti “fasci neuronali” che attivano le esperienze mistiche ma, inoltre, nel campo della farmacopea sono riusciti ad individuare una formula chimica “la cui somministrazione elimina istantaneamente le sensazioni di confusione mentale che sono all’origine di qualunque esperienza cosiddetta religiosa”.

Il comunicato non viene preso seriamente eppure, grazie ad aderenti e collaboratori di alto profilo istituzionale e internazionale la sperimentazione, specialmente dopo le vicende del Vaticano, sembra essere efficace. Esiste un metodo di propagazione indolore e rapido di diffusione di questo farmaco dagli effetti fisici innocui? Gli scienziati pare stiano lavorando su questo.

Il tema fantascientifico – fantapolitico è il pretesto utilizzato dall’autore per interrogarsi sulla possibilità di migliorare la vita collettiva ed individuale di tutto il genere umano liberandola dai pregiudizi religiosi, i cui precetti di amore e tolleranza si trasformano nel loro opposto diventando pretesto per guerre e odi pregiudiziali che sottendono interessi politici ed economici di parte.

Pur essendo eccessivamente ottimista sul potere taumaturgico del razionalismo, Augè, in questo racconto dissacrante e umoristico, manifesta il suo ateismo e la sua idiosincrasia per qualsiasi potere fondato sul pregiudizio e sul dogmatismo.

Grazie al suo amico scienziato Theo, che lo informa sulle vicende e sugli sviluppi del programma Librement, si sa che i tentativi sembrano aver successo… il pregiudizio ed il fanatismo, non solo religioso ma anche fazioso, subiscono una battuta d’arresto. Intanto, le reazioni sui social network, nei talk show e sulla stampa, rimandano l’eco delle dichiarazioni del papa (che nel frattempo è stato costretto ad abdicare) suscitando una guerra ideologica fra le varie componenti religiose che nel loro settarismo fanno a gara nel legittimare il loro personale dio.

Eppure, chi è colpito dal “morbo” razionalista sembra essere più felice, spensierato e tollerante col prossimo… Come potrebbe essere un mondo nella quale “Dio non esiste” ? Un racconto insolito e insolente su uno degli aspetti atti a rendere il mondo un posto migliore in cui vivere. A proposito, per un attimo la videnda del Dalai Lama che pareva negare il principio cardine del buddhismo ci aveva fatto sperare… putroppo pare si tratti di altro, ma continuiamo a seguire gli eventi. Non si sa mai…

Flavio Figliuolo

NOTE

[1] https://fontanavivace.blogspot.com/2014/09/buddismo-e-reicarnazionela.html

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