Sabato 3 giugno si è svolta a La Spezia una manifestazione contro la guerra e il militarismo.
Il tema centrale della manifestazione era la protesta contro la mostra militare bellica di Seafuture e la richiesta del suo ritorno a fiera internazionale dell’area mediterranea dedicata a tecnologie civili inerenti al mare, per promuovere la sostenibilità ambientale e sociale.
Chi vuol fare affari con il mare ignora il cimitero Mediterraneo, si sostiene nel volantino di convocazione.
La manifestazione è stata anche l’occasione per un flash mob in solidarietà con Alessandro Giannetti, che ha subito un decreto penale per aver scritto col proprio sangue sul muro del museo CAMeC di La Spezia “demilitarizzare il mondo”, durante una performance artistica.
Uno striscione con la stessa frase è stato esposto sopra una vetrina che esponeva manichini con le divise dei carabinieri.
Il 5 giugno è il giorno della festa dell’Arma dei Carabinieri. La data ricorda l’anniversario della medaglia d’oro al valor militare concessa alla bandiera dell’arma nel 1920 per l’eroico comportamento nel corso della prima guerra mondiale, in cui i carabinieri si distinsero per le fucilazioni senza processo di tanti militari.
Dopo Giuliani, Cucchi, Mollicone, Magherini e tanti altri, il calcio in faccia ad un fermato dimostra che l’albero delle mele marce continua a dare i suoi frutti.
La mobilitazione a La Spezia è continuata il 5 giugno con un presidio in concomitanza con l’inaugurazione di Seafuture.
Tersite