Un parlamento a maggioranza neofascista sta per approvare una legge (conosciuta col nome di DDL1660) che ha lo scopo di criminalizzare qualsiasi forma di dissenso e di limitare le libertà di tutte e tutti, prevedendo ventiquattro tra nuovi reati, sanzioni ed aggravanti per reati già esistenti.
Questa nuova legge si inserisce nella strategia esclusivamente repressiva con la quale il governo Meloni vuole sopprimere qualsiasi forma di opposizione sociale e politica in Italia, e che ha visto succedersi decreto “rave”, decreto Cutro, decreto Caivano e il nuovo codice della strada.
Assistiamo all’accelerazione di un percorso repressivo che è stato attuato da tutti i governi che si sono succeduti e che hanno avuto come unico obiettivo la progressiva contrazione degli spazi di libertà e di azione sociale e politica.
Il movimento anarchico è particolarmente sotto attacco, e viene colpito con tutti i mezzi a disposizione dello stato non solo per la sua presenza nelle situazioni di lotta ma anche nella libertà di espressione. C’è un uso sempre più pervasivo della tecnologia di controllo e delle misure di polizia: la presunzione di colpevolezza consente il controllo di chiunque in attesa che commetta un reato. Daspo urbani e fogli di via vengono comminati anche solo in base alla presunta “pericolosità sociale”.
Anche a livello locale assistiamo a un incremento delle situazioni repressive. Con la scusa del decoro urbano, anche in funzione dello sfruttamento turistico, si decide di espellere da alcune zone della città certe categorie di persone “indesiderabili”, individuate anche tramite la profilazione etnica. Nella città di Roma, col giubileo della chiesa cattolica, queste misure vedranno un sicuro incremento.
I militari nelle strade ci ricordano che il problema dei governi sono il nemico interno: i proletari, gli sfruttati, i migranti, i non omologati, i poveri, sui quali viene esercitato il “diritto penale del nemico”. Per questi sono sempre aperte le porte delle galere e dei CPR, ora esportati oltre frontiera in un’assurda escalation dell’odio verso chi cerca solo di fuggire da situazioni senza speranza.
Le anarchiche e gli anarchici della FAI confermano il loro impegno nella lotta per la libertà in una società senza controllori né galere.
Federazione Anarchica Italiana -FAI
XXXII Congresso, Carrara 3-6 gennaio 2025