Caserme green, poligoni al piombo e sanità al verde

In FVG abbiamo la più alta densità di strutture militari d’Europa, ormai per la gran parte in totale stato di abbandono.
Una ricerca abbastanza recente è riuscita a individuare ben 285 aree militari.
Nel 2006 in una rivista nazionale venne pubblicato uno studio della Procura Militare di Padova (2001) che registrava per il Friuli Venezia Giulia 407 siti militari abbandonati. Significa quasi una caserma ogni 15km.
Ma per avere contezza del reale numero bisognerebbe bypassare il segreto militare che ancora impedisce di arrivare ad avere l’esatta mappatura.
A questo corollario di costruzioni realizzate senza alcuna strategia urbanistica, ci sono quelle ancora in uso (e sono decine), la Base USAF di Aviano con le 50 atomiche, che si estende su due paesi (Aviano e Roveredo in Piano)e i 9 poligoni militari nei quali vengono effettuate esercitazioni a fuoco, aviolanci di mezzi pesanti e, in passato, si è allegramente usato Torio radioattivo (Cellina-Meduna) e probabilmente Uranio Impoverito (Cao-Malnisio). Sono siti che dovrebbero essere a Protezione Speciale per la loro biodiversità (SIC e ZPS). Questo quindi lo scenario di una regione da anni vessata e sfruttata ad uso e consumo di politiche militariste.
Se pensiamo che tutte queste aree abbandonate avrebbero bisogno di ingenti misure di bonifica per poter essere riconvertite, possiamo solo immaginare la spesa a carico della collettività.
Non è un caso che il Ministero della Difesa da decenni tenti sempre la carta della “cessione” al patrimonio regionale e comunale di queste caserme e demani annessi, un vero e proprio “scarica barile” i cui i costi comunque sono sulle spalle di tutti noi.
> Aumentano le spese militari mentre la gente muore anche ma non solo per il virus.
Siamo ancora in piena pandemia, abbiamo tutti e tutte vissuto su di noi, i nostri cari e le comunità, le conseguenze di decenni di politiche di privatizzazione dei servizi essenziali e in particolare del servizio sanitario nazionale. Le migliaia di morti per COVID19, la quantità incredibile di ricoveri, spesso in intensiva, che ha messo in ginocchio lavoratori e lavoratrici della sanità, hanno sbugiardato tutte le retoriche dei governi sulle loro priorità politiche.
Nel 2022 è stato superato il muro dei 25 miliardi nel budget per la Difesa (aumento del 3,4% rispetto al 2021) e un balzo di quasi il 20% in 3 anni.
Un miliardo in più per l’acquisto di nuovi armamenti: con 8,27 miliardi complessivi siamo al record storico!
> Cittadella Militare in Comina? SignorNo!
L’osceno progetto di erigere in Comina una Cittadella Militare, mutuando le tecniche di greenwashing dalle grandi aziende inquinanti e predatorie è inaccettabile!
Ettari di territorio ancora una volta dedicati a progetti di militarizzazione del suolo con il paravento di palestre, corsi e servizi ai cittadini non è di già ammissibile in anni di grave crisi ecologica, figuriamoci in una situazione drammatica, in particolare in una provincia nella quale i servizi sanitari soffrono a causa di mancanza di personale, dei mancati investimenti, delle chiusure di presidi ospedalieri e la continua emorragia di medici specializzati.
Quando si fanno 9 milioni di utile in queste condizioni, vedendoseli pure scippare dalla Regione, significa solo che la salute delle persone non ha alcun valore per amministratori di profitti aziendali ed elettorali.
Dalla Sicilia ci vengono notizie di PCTO (la famigerata alternanza Scuola/lavoro) siglati da alcuni Istituti scolastici con alcune caserme, è questo il futuro auspicato dalle amministrazioni locali in combutta con il Comando Militare Ariete nel sostenere le nuove “caserme green”? Un modo per mettere una pezza a colori all’ormai pluri decennale crisi dell’arruolamento volontario nell’esercito?
Faremo quanto ci è possibile per fermare questo ennesimo scempio militarista, oggi più che mai la salute di tutti e tutte e la salvaguardia della biodiversità sono parte integrante e prioritarie di un progetto che preveda la conversione dal militare al civile e la chiusura definitiva di ogni luogo di guerra, cioè di morte!

Iniziativa Libertaria – Pordenone

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