Dario, un attivista politico del collettivo Casa Rossa Occupata, è stato denunciato per aver cancellato scritte e simboli nazifascisti sui muri del centro cittadino di Massa. Naturalmente queste scritte aberranti e ignobili sono state fatte notte tempo con il favore delle tenebre. Dario no. Ha agito di giorno e a volto scoperto con la fierezza e la certezza di essere dalla parte giusta, rivendicando con orgoglio la storia antifascista della provincia apuana. Invece all’amministrazione del comune di Massa, che ha equiparato con la medesima pena chi fa e chi cancella simboli nazifascisti, questa tradizione antifascista probabilmente non appartiene, magari le è indigesta, un’amministrazione leghista nella quale l’assessore al sociale era un militante di Forza Nuova e andava a braccetto con Roberto Fiore. C’è da dire che questa sua anima nera la città di Massa l’ha sempre avuta, uno zoccolo duro fascista seppur limitato numericamente ma ben definito con una sede di Forza Nuova nel centro cittadino. Probabilmente furono questi fasci che nell’aprile 2020, precisamente il 28 aprile incendiarono di notte il piano terra del centro sociale montignosino della Casa Rossa Occupata.
Dario è stato uno dei fondatori del collettivo che occupò una ex casa cantoniera nel comune di Montignoso nell’ottobre 2012 facendolo diventare un centro di aggregazione politica, sociale, culturale nel quale convivono compagni gravitanti in diverse realtà della sinistra extraparlamentare e anarchici. Dove da svariati anni si svolge, i primi di settembre, la festa antifascista. Chissà come gli rode alla giunta comunale questo fervore antifascista che si è ancor di più rafforzato prendendo vigore attorno alla vicenda di Dario che ha portato in piazza numerosi compagni dalla provincia apuana e da quelle limitrofe, solidali con Dario e con la sua azione volta a coprire l’imbrattamento dei muri di una città medaglia d’oro per la lotta partigiana da scritte e simboli che richiamano sentimenti di odio, violenza, razzismo, sofferenza e patimenti per il genere umano.
Probabilmente per farsi passare questo prurito, Fratelli d’Italia ha provato con una mozione a intitolare una strada a Giorgio Almirante, il fascistissimo Almirante e, ciliegina sulla torta, il generale Vannacci sarà ospite a Marina di Massa per presentare il suo libro pieno di pagine di odio, razzista, omofobo. Ci siamo: anche qui da noi, i topi sono usciti dalle fogne, se prima in maniera subdola serpeggiava nell’ombra, adesso è palese il pericolo fascista. L’antifascismo sarà ovunque, nelle strade, nelle piazze con il nostro agire politico, con la nostra voglia di libertà.
Manu’