Il Circolo Libertario E. Zapata, dopo l’annunciato sfratto dalla sua sede storica a Villanova ad opera della nuova giunta reazionaria a guida Ciriani (sono passati ormai 2 anni), ha trovato uno spazio adeguato alle tante attività dei/delle libertar* e degli anarchic* pordenonesi, sempre aperte alla città e alle pratiche autogestionarie e solidali.
Si trova in Via Ungaresca, vicino a Viale Venezia, a ventiminuti a piedi dal centro storico.
Chi conosce la nostra storia sa che non abbiamo mai preso alcun soldo dalle istituzioni, anzi, a conti fatti, abbiamo noi foraggiato il Comune di PN con decine di migliaia di €; oltre all’affitto, in tutti questi anni di permanenza ci siamo sostanzialmente sobbarcati gran parte degli oneri per la manutenzione della sede
Anche il tetto in eternit, cioè la “scusa” burocratica con cui il Comune intende demolire il prefabbricato che ci ospita, sarebbe stato risolto da noi in breve tempo. Con un terzo della spesa (al posto dei 150.000 € in bilancio a carico di tutti) avremmo sistemato il tetto mettendolo in sicurezza a spese nostre.
Essendo le motivazioni esclusivamente politiche e vendicative, appare evidente che Ciriani usi qualsiasi mezzo per sbarazzarsi di chi in autonomia di pensiero oppone pratiche autogestionarie a quelle autoritarie. Poco importa se questo capriccio del sindaco ricadrà sulle tasche dei pordenonesi.
Siamo pronti a ricominciare in un luogo nuovo, l’abbiamo trovato.
Attraverso l’autofinanziamento totale acquisteremo la sede e la manterremo.
Come?
Con l’auto tassazione, con le tante iniziative che svolgeremo, come sempre, con i risparmi di questi anni e aprendo un mutuo della durata di 18 anni.
Noi non abbiamo, né li vogliamo, presidenti di provincia, assessori regionali o sindaci che con i loro intrallazzi nepotisti e clientelari fanno acquistare sedi alle associazioni amiche o, peggio, di partito.
Né abbiamo intenzione di mendicare sponsor privati mettendo un “prezzo” ad eventi e progetti: non ci interessa entrare nell’ottica dei “prodotti culturali”, ci interessa il suo opposto e cioè la cultura, diffusa, radicata, partecipata.
Noi siamo di un’altra pasta, per scelta.
Per questo ci rivolgiamo nuovamente a Voi, amiche e amici, simpatizzanti, compagne e compagni.
la solidarietà e il mutualismo come forma concreta di aiuto fa parte del nostro DNA: abbiamo raccolto soldi e beni di prima necessità per sostenere terremotati, alluvionati, lavoratori e lavoratrici, carcerati, migranti e profughi.
In molti hanno già espresso in questi due anni solidarietà nei modi più diversi: partecipando alle iniziative, progetti e percorsi e finanziandone l’attività. La campagna nata su proposta del sito di storici nostrani “Lastorialestorie” ha raccolto, nel giro di un paio di mesi, 600 firme che c’hanno aiutato a rendere pubblica non sono l’operazione di Ciriani & soci ma, soprattutto, la grande solidarietà ricevuta e che non c’aspettavamo: il tutto esaurito (150 posti) al ridotto del Teatro verdi con “Naon Jazz Up!”, le 400 persone che hanno partecipato alla maratona “Punk4Zapata” al Parareit di Cordenons, il “Blues Zapatista” nella sede di Villanova, strapieno di gente.
Se fino ad oggi si trattava di una campagna generica, la ricerca di una “casa” ideale, oggi la sede c’è, ve la facciamo vedere e immaginerete che i costi saranno impegnativi per chi, come noi, ha scelto questa strada.
Chiediamo a tutti e tutte di fare sottoscrizioni sia dirette (donazioni tramite paypal, bonifici o contanti) sia nei modi che riterrete più opportuni (benefit, aste, iniziative ecc.) per raccogliere finanziamenti.
Il primo obiettivo che ci poniamo è di raggiungere la soglia dei 15.000 € di sottoscrizioni.
Sappiamo che sono molti per chi, come noi, fatica ad arrivare alla fine del mese o, peggio, si barcamena in lavori precari o semplicemente è ancora studente.
Eppure è grazie a questa forza dal basso, per quanto precaria e squattrinata, creativa e diffusa che siamo giunti alla soglia dei 40 anni di vita del Circolo Libertario E. Zapata (2020) e della sua, insostituibile, Biblioteca M. Cancian con gli oltre 2500 volumi e materiale d’archivio storico e prezioso.
Noi contiamo sulla vostra generosità.
Pensiamo che la nostra voce, che cerca di darla anche a chi notoriamente non ne ha o viene silenziata tra ricatti, repressione e sotto i colpi del profitto, sia una risorsa per tutti e tutte.
Persino per chi non ne condivide in parte le idee.
Perché una voce libera, libertaria e non ricattabile, è comunque un’occasione di confronto e di crescita per una città, per un territorio, per una comunità.
Noi faremo tutto quello che potremo per continuare, voi, se ne avete voglia e possibilità, aiutateci in questo cammino.
Circolo Libertario E. Zapata
Biblioteca M. Cancian