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Abu Dhabi,‭ ‬Braunsbach,‭ ‬Grosseto

Abu Dhabi,‭ ‬Braunsbach,‭ ‬Grosseto

alluvioneCostruita in una zona desertica,‭ ‬Abu Dhabi,‭ ‬capitale degli Emirati Arabi Uniti,‭ ‬è una delle città più moderne e più care al mondo,‭ ‬caratterizzata da uno sviluppo edilizio frenetico ed estroso grazie alle finanze derivate dall’estrazione del petrolio.‭ ‬Qui si sono‭ “‬sbizzarriti‭” ‬gli architetti,‭ ‬un po‭’ ‬meno gli urbanisti perché tra le varie problematiche da risolvere,‭ ‬per una popolazione che ha superato i‭ ‬600.000‭ ‬abitanti,‭ ‬forse ci sarà anche il ridimensionamento delle condutture di scarico delle acque piovane.‭ ‬La pioggia è piuttosto rara in un paese caratterizzato dal clima arido dei deserti tropicali,‭ ‬mediamente si registrano poco meno di‭ ‬100‭ ‬mm di pioggia all’anno,‭ ‬ma il‭ ‬9‭ ‬marzo scorso ne sono,‭ ‬invece,‭ ‬caduti il doppio in poche ore con grandinate e raffiche di vento al limite dei‭ ‬100km/h.‭ ‬Ho cercato dati precisi ma anche le fonti ufficiali paiono non essere attendibili visto che i dati registrati‭ ‬all’aeroporto internazionale della città riportano,‭ ‬per il mese di marzo un valore di‭ ‬0,4‭ ‬mm‭ ( ‬con la‭ “‬strana‭” ‬disponibilità del solo‭ ‬25%‭ ‬dei dati‭)‬-1.‭ ‬A giudicare dai video e dalle immagini che si trovano in rete è chiaro che si è trattato di un evento particolarmente violento ed anomalo,‭ ‬ma da quelle parti sembrano preoccuparsi delle ripercussioni sui flussi turistici più che dei cambiamenti climatici.‭ ‬Almeno a giudicare dal comunicato emesso dalle autorità che hanno minacciato misure detentive e multe per chiunque‭ “‬postasse‭” ‬sui social media immagini o video relativi a fenomeni atmosferici che potessero avere influenza negativa,‭ ‬diffondendo il panico tra la popolazione o intaccando la reputazione del paese,‭ ‬nonostante gli sforzi delle unità dipartimentali per salvare le vite umane e per proteggere le proprietà‭ “‬-2
Braunsbach tranquillo paese tedesco della campagna del Baden Wurttemberg,‭ ‬si trova nel fondo valle del fiume Kocher.‭ ‬L’abitato,‭ ‬che conta circa‭ ‬2500‭ ‬residenti,‭ ‬è attraversato anche da un torrente affluente della destra orografica del fiume.‭ ‬L’alveo torrentizio è stato coperto all’ingresso del paese e trasformato in strada.‭ ‬Alla luce dei fatti,‭ ‬si potrebbe osservare che la sezione calcolata fosse insufficiente a fare defluire la piena idrica e le colate detritiche innescate da un nubifragio.‭ ‬Nella notte tra il‭ ‬29‭ ‬e il‭ ‬30‭ ‬maggio l’area è stata sottoposta a scrosci temporaleschi violentissimi fino a‭ ‬60-70‭ ‬mm di precipitazioni in un’ora,‭ ‬per poi‭ ‬raggiungere,‭ ‬complessivamente,‭ ‬i‭ ‬400‭ ‬mm.‭ ‬Probabilmente,‭ ‬neppure l’alveo naturale avrebbe sopportato il conseguente flusso fangoso-detritico.‭ ‬Così al mattino del‭ ‬30‭ ‬la via principale del paese si era trasformata in un fiume‭ (‬alcune impressionanti riprese sono facilmente rintracciabili in rete‭)‬.‭ ‬Bilancio‭ ‬4‭ ‬morti ed ingentissimi danni.‭ ‬Da quello che si può capire a distanza,‭ ‬non si tratta di un area particolarmente cementificata,‭ ‬sono piuttosto i versanti ripidi del bacino del torrente ad aver accelerato il deflusso ed incrementato la quantità di detriti trascinati‭; ‬il tappo che si è creato all’ingresso del paese ha fatto il resto.
Grosseto,‭ ‬è il capoluogo di provincia situato più a sud tra quelli della Toscana,‭ ‬città di pianura,‭ ‬conta circa‭ ‬82.000‭ ‬abitanti.‭ ‬Le precipitazioni,‭ ‬piuttosto contenute sono concentrate soprattutto nel periodo autunnale,‭ ‬generalmente di breve durata,‭ ‬talvolta a carattere temporalesco,‭ ‬oscillano attorno ai‭ ‬600‭ ‬mm annui distribuite su‭ ‬60‭ ‬/‭ ‬70‭ ‬giorni.‭ ‬Il‭ ‬9‭ ‬giugno,‭ ‬un violento nubifragio ha paralizzato la città,‭ ‬sono caduti circa‭ ‬90‭ ‬mm di acqua in due ore,‭ ‬anche in questo caso notevoli i danni economici ma fortunatamente nessun decesso,‭ ‬al contrario di quello che è successo troppe volte in altri comuni del bel paese.‭ ‬Nel caso di Grosseto,‭ ‬gli allagamenti sono collegati all’impossibilità del suolo di smaltire volumi d’acqua che normalmente sono distribuiti nelle precipitazioni di più mesi.‭
Questi sono solo emblematici esempi di eventi cui sono esposte,‭ ‬sempre più frequentemente,‭ ‬tanto località italiane,‭ ‬quanto europee piuttosto che di qualsiasi altra parte del globo.
L’idea di accostare questi tre casi è sostanzialmente legata al tipo e all’intensità delle precipitazioni‭; ‬piogge rilasciate da cumulonembi che in poche decine di minuti o in qualche ora hanno inondato la superficie del suolo con molte decine di millimetri di acqua le cosiddette‭ “‬bombe d’acqua‭”‬.‭ ‬Fenomeni un po‭’ ‬diversi dalle alluvioni che hanno colpito in passato il territorio italiano.‭ ‬Come già ho avuto modo di scrivere,‭ ‬la naturale presenza di rilievi spesso caratterizzati da pendii ripidi,‭ ‬associata alla cementificazione,‭ ‬alla speculazione edilizia,‭ ‬all’abbandono dei terreni collinari‭ (‬con la mancata manutenzione che ne deriva‭) ‬espone gran parte del territorio italiano al rischio idrogeologico che in questi casi è però amplificato dalla straordinarietà dei fenomeni atmosferici i quali,‭ ‬a mio parere,‭ ‬sono un corollario di quello che,‭ ‬con formula generica,‭ ‬definiamo cambiamenti climatici.
Potrebbe essere utile rileggere alcuni dati riportati dal rapporto sullo‭ “‬Stato dell’ambiente‭” ‬2014/15‭ ‬redatto dall’ISPRA.
Considerando le responsabilità antropiche dei cambiamenti climatici e quindi le emissioni di gas serra,‭ ‬rileviamo che in Italia le emissioni totali si sono ridotte nel periodo‭ ‬1990-2013‭ ‬del‭ ‬16,1%,‭ ‬passando da‭ ‬521,1‭ ‬a‭ ‬437,3‭ ‬milioni di tonnellate di CO2‭ ‬equivalente.‭ ‬Per adempiere agli obiettivi contenuti nel Protocollo di Kyoto e relativi alle emissioni del periodo‭ ‬2008-2012‭ ‬l’Italia deve,‭ ‬perciò,‭ ‬acquisire crediti di CO2‭ ‬pari a circa‭ ‬23‭ ‬Mt complessivi.‭ ‬In questo caso la riduzione dei gas serra rilasciati in atmosfera è stata determinata da una diminuzione delle attività industriali e da un aumento della produzione di energia da fonti alternative al petrolio.‭ ‬Se complessivamente si è riscontrata una diminuzione,‭ ‬analizzando il settore dei trasporti,‭ ‬responsabili del‭ ‬25,5%‭ ‬sul totale,‭ ‬nel periodo‭ ‬1990-2014,‭ ‬le emissioni sono invece aumentate dell‭’‬1,4%.‭
L’aumento della temperatura media registrato in Italia negli ultimi trent’anni è stato quasi sempre superiore a quello medio globale sulla terraferma.‭ ‬Anche nel‭ ‬2014‭ ‬l’anomalia della temperatura media in Italia‭ (‬+1,57‭ ‬°C‭) ‬è stata superiore a quella globale sulla terraferma‭ (‬+0,89‭ ‬°C‭)‬.‭ ‬Il‭ ‬2014‭ ‬è stato per l’Italia il ventitreesimo valore annuale positivo consecutivo e si colloca al primo posto nel periodo che va dal‭ ‬1961‭ ‬al‭ ‬2014.‭ ‬Nel‭ ‬2014‭ ‬il numero medio di notti tropicali,‭ ‬cioè con temperatura minima maggiore di‭ ‬20°C è stato superiore al valore normale come sempre negli ultimi‭ ‬14‭ ‬anni:‭ ‬in media,‭ ‬circa‭ ‬2‭ ‬giorni in più nell’anno.‭ ‬Il numero medio di giorni estivi,‭ ‬cioè con temperatura massima maggiore di‭ ‬25‭ ‬°C,‭ ‬è stato anch’esso superiore alla media climatologica:‭ ‬in media,‭ ‬circa‭ ‬10‭ ‬giorni in più nell’anno.‭
Come ho già sottolineato,‭ ‬le conseguenze di questi mutamenti sono aggravate dalle decisioni che interessano la sfera politico-amministrariva.‭ ‬Analizzando,‭ ‬ad esempio,‭ ‬il parametro relativo al consumo di suolo,‭ ‬con tale termine si intende il crescente insieme di aree coperte da edifici,‭ ‬capannoni,‭ ‬strade asfaltate o sterrate,‭ ‬aree estrattive,‭ ‬discariche,‭ ‬cantieri,‭ ‬cortili,‭ ‬piazzali,‭ ‬aeroporti e porti,‭ ‬aree e campi sportivi impermeabili,‭ ‬ferrovie e altre infrastrutture con aree impermeabilizzate,‭ ‬non necessariamente urbane,‭ ‬i dati mostrano la continua crescita del suolo consumato in Italia,‭ ‬dal‭ ‬2,7%‭ ‬degli anni‭ ’‬50‭ ‬al‭ ‬7%‭ ‬nel‭ ‬2014.‭ ‬I valori più elevati si registrano nel Nord-Ovest.‭
L’impermeabilizzazione del suolo costituisce una componente fondamentale tra le cause delle alluvioni poiché aumenta irrimediabilmente la quantità d’acqua che scorre in superficie con tutte le conseguenze che ne derivano.
Per quanto riguarda le precipitazioni,‭ ‬le valutazioni che emergono dagli studi alla base del Quinto Rapporto di Valutazione dell’IPCC,‭ ‬indicano contemporaneamente trend di segno opposto,‭ ‬cioè ci sono zone del pianeta dove le piogge sono sensibilmente diminuite ed altre dove sono aumentate.‭ ‬Il dato comune riguarda la frequenza degli eventi di precipitazione intensa che sono aumentati nella maggior parte delle terre emerse,‭ ‬coerentemente con il riscaldamento e l’aumento del vapore acqueo atmosferico.
La particolarità di questi eventi è che le loro conseguenze si ripercuotono su aree del pianeta che non necessariamente sono quelle‭ “‬responsabili‭” ‬delle emissioni climalteranti,‭ ‬anzi spesso chi subisce le conseguenze peggiori appartiene a quei paesi e a quelle classi sociali che per nulla hanno‭ “‬goduto‭” ‬del cosiddetto sviluppo economico.‭
Mitigare il capitalismo per mitigare il clima‭? ‬No,‭ ‬sicuramente non è questa la risposta‭!
Marco Tafel

1‭)‬http://www.woitalia.it/weather/maps/city?FMM‭=‬2‭&‬FYY‭=‬2016‭&‬LYY‭=‬2016‭&‬WMO‭=‬41217‭&‬CONT=asie&REGION‭=‬0023‭&‬LAND=VR&ART=PRE&R‭=‬0‭&‬NOREGION‭=‬0‭&‬LEVEL‭=‬162‭&‬LANG=it&MOD=MOA
2‭)‬http://www.emirates247.com/news/emirates/uae-rain-rumours-on-social-media-officials-warn-of-jail-and-fine-2016-03-13-1.624032


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