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Ovunque Kobane! Ovunque resistenza!

Ovunque Kobane! Ovunque resistenza!

La giornata solidale con la lotta di resistenza e liberazione delle popolazioni kurde, a Milano è iniziata verso ora di pranzo quando, un numero di solidali ha occupato temporaneamente alcuni spazi interni ed esterni all’Expo Gate sito di fronte al castello Sforzesco, in pieno centro cittadino, appendendo diversi striscioni esplicitamente indirizzati contro il governo turco e al suo presidente assassino. Volantinaggi e speakeraggi hanno ben esplicitato i contenuti dell’indizione del corteo cittadino, indetto dalla comunità kurda milanese, da tenersi nel tardo pomeriggio.

Verso le 19.00, dalla piazza centrale di San Babila, un corteo di oltre un migliaio di persone aperto da una folta presenza kurda con le tradizionali bandiere giallo-verdi-rosse e dagli stendardi delle milizie combattenti sul fronte del Rojava: le YPJ e YPG, si è diretto verso il consolato turco.

Oltre alla folta presenza kurda, invece ridotta ai minimi termini la presenza di quel che rimane della diaspora post-rifondazione: poche decine di bandiere per Rifondazione Comunista, Sinistra AntiCapitalista, PCdI e qualche bandiera di U.S.B.

Lo spezzone rossonero, aperto dallo striscione della Federazione Anarchica Milanese – F.A.I., ha raccolto invece un centinaio di compagne e compagni. Al proprio interno, oltre alla presenza milanese della Federazione, anche compagne e compagni venuti da Torino e Parma. Nutrita la presenza dell’Unione Sindacale Italiana e di altre realtà anarchiche e libertarie milanesi come il Circolo Anarchico “Bruzzi-Malatesta”, “Ripa dei Malfattori”, “Torchiera” e diverse individualità.

Come prevedibile, giunti al Consolato turco, folta la presenza di Polizia in assetto anti-sommossa e di tre blindati messi a sbarramento dell’ingresso.

Così come espressamente richiesto dalla comunità kurda durante le assemblee di preparazione al corteo, si sono svolte azioni comunicative attraverso l’accensione di fumogeni e il lascito di una scritta cubitale “Erdogan assassino” proprio sotto le finestre degli uffici consolari. Dopo una pausa di alcuni minuti scanditi da numerosi slogan in lingua italiana e kurda, il corteo è proseguito fino in piazza del Duomo.

Da evidenziare che il “permesso” di transitare per il centro cittadino e soprattutto in piazza del Duomo, per un corteo politico, era stato vietato per tutto il periodo Expo.

Giunti in piazza si sono susseguiti diversi interventi al microfono.

Come Federazione abbiamo esplicitato e articolato la nostra adesione solidale al corteo così come riportato nel nostro volantino distribuito, insieme alla vendita di Umanità Nova, per tutto il corteo.

Verso le 21.30 il presidio post corteo si scioglieva.

L’incaricato

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