Search

La risposta al coronavirus

La risposta al coronavirus

Uno sguardo alla crisi sociale, politica, ecologica ed economica che la pandemia COVID-19 sta mostrando.

Il disinteresse ufficiale e la negazione della risposta mal gestita, ogni giorno la crisi COVID-19 porta con sé la chiarezza sempre più nitida dell’ipocrisia e del fallimento morale dell’attuale classe dirigente. Le affermazioni dell’eccezionalità e della grandezza degli Stati Uniti d’America si rivelano per quello che sono, una maschera decrepita per il marciume sistemico che la pervade.

Uno non deve essere un radicale per essere sconvolto dalla totale depravazione della risposta conservatrice dell’establishment alla crisi. Abbiamo visto i legislatori repubblicani che hanno ottenuto per se stessi un congedo per malattia retribuito, pagato con le (nostre ndt) tasse, mentre votavano contro una proposta per le persone della classe lavoratrice, per ottenere un congedo per malattia retribuito. I legislatori di destra hanno bloccato la legislazione sul Coronavirus nel tentativo di intrufolarsi nel disegno di legge sulle restrizioni all’aborto. Ma non sono solo i leader conservatori a comportarsi come dei falliti, lo sono anche i centristi liberali dell’establishment. Dopo aver ascoltato mesi di affermazioni dei democratici durante i dibattiti per le primarie, abbattere lievi proposte socialdemocratiche per l’assistenza sanitaria universale e la cancellazione del debito degli studenti con il mantra neoliberista “come lo pagheremo?”, abbiamo visto la Federal Reserve tirare fuori dal cappello 1,5 trilioni di dollari – abbastanza per cancellare quasi tutti i debiti dei prestiti studenteschi degli Stati Uniti – da iniettare nel mercato azionario solo per calmare gli investitori già ricchi. La legge sull’emergenza Coronavirus proposta da Nancy Pelosi [una delle principali esponenti dell’ala centrista del Democratica Party, ndt], presentata come garanzia di un congedo per malattia retribuito, ha lasciato fuori l’80% dei lavoratori, al fine di placare gli imprenditori. Questo è stato solo l’inizio, dal momento che l’amministrazione Trump si è mossa per salvare i ricchi proprietari delle industrie di navi da crociera, hotel, compagnie aeree, petrolio e gas naturale, senza nemmeno considerare di salvare le molte famiglie a basso reddito che hanno paura di chiusure scolastiche perché le scuole forniscono a molti bambini gli unici pasti che possono permettersi.

Questa attuale pandemia globale è un’opportunità per i capitalisti. Sono sempre pronti a sfruttare la confusione pubblica e l’alienazione per piantare i loro tentacoli ancora più in profondità nel tessuto della società. Stanno già spingendo tutti i tipi di programmi di istruzione online, a scopo di lucro, sulla piattaforma K-12 [programma di insegnamento on line ndt] per scuole pubbliche e per l’istruzione superiore; tutte forme di “shock therapy economica”. L’amministrazione Trump non perde l’occasione manovrando per incanalare 700 miliardi didollari ai ricchi e tagliando le tasse sui salari indebolendo la sicurezza sociale. Momenti come questo richiedono una sinistra radicale che applichi una controspinta dal basso.

La logica neoliberista è che non abbiamo bisogno del “grande governo” (un concetto senza senso) che affronti i bisogni sociali e materiali perché il settore privato e la saggia “mano invisibile del mercato” se ne occuperanno. Il Coronavirus ha disvelato la menzogna in breve tempo. Con poche eccezioni, il settore privato è stato nella migliore delle ipotesi inutile per far fronte alla crisi e nella peggiore delle ipotesi un ostacolo attivo a una risposta umana. A livello locale, è in gran parte il settore pubblico [a rispondere ndt] – come gli RSP (Resource Specialist Program ndt) delle scuole pubbliche locali che lavorano con i distretti scolastici locali e i dipartimenti di sanità pubblica – che è stato implementato per soddisfare le esigenze delle persone. La gente comune si sta organizzando in progetti di mutuo soccorso con le poche risorse a loro disposizione . Nel frattempo il settore privato è occupato a discutere sul motivo per il quale gli imprenditori non dovrebbero pagare le assenze per malattia dei loro dipendenti.

Disastro del capitalismo o capitalismo come disastro?

Nel suo libro “The Shock Doctrine”, Naomi Klein esplora il modo in cui i capitalisti sfruttano il caos e lo shock di disastri come terremoti, inondazioni, guerre, carestie, epidemie ecc. per imporre impopolari ricette neoliberiste sulle società. La Klein si concentra principalmente sul periodo post-Seconda Guerra Mondiale e l’ascesa di ciò che gli studiosi chiamano neoliberismo, in particolare quello rappresentato dall’economista Milton Friedman e dalla sua scuola di economia di Chicago che ha spinto l’ideologia capitalista del “libero mercato” come risposta ai problemi del mondo anche al di fuori della sfera economica.

Lo scienziato politico radicale Cedric Robinson, nel suo classico “Black Marxism”, mostrò che quello che la Klein in seguito chiamò “capitalismo del disastro”, non era un nuovo fenomeno emergente nell’ordine globale del dopoguerra, ma che la borghesia, o classe capitalista, era nata dal disastro. “All’inizio, prima che potessero essere correttamente descritti come borghesia, questi mercanti viaggiavano da una regione all’altra, la loro sopravvivenza era una questione di mobilità e la loro capacità di capitalizzare era basata sulle frequenti rotture e guasti nella riproduzione delle popolazioni sprofondate nel pantano feudale.” La putrefazione sociale e infrastrutturale, la stagnazione e il degrado politico ed economico della vita europea è ciò che ha creato la borghesia:

“In questa terra depressa dove pochi erano liberi dall’autorità di una classe dirigente intellettualmente arretrata e commercialmente priva di fantasia, dove la carestia e le epidemie erano l’ordine naturale delle cose e dove le scienze del mondo antico erano state a lungo soppiantate dallo sviluppo di favole teologiche e demonologia, come base dell’intellettuale, apparve la figura a cui i teorici sociali europei, liberali e marxisti, attribuiscono la generazione della civiltà occidentale: la borghesia.”

Nell’importante opera “L’apocalisse del colonialismo dei coloni”, lo storico radicale Gerald Horne spiega che la borghesia è non solo nata dal disastro, ma che contrariamente alle idee marxiste, tanto nella loro interpretazione liberale quanto quella ortodossa, secondo le quali la borghesia era una forza di illuminazione che, citando Marx, “ha salvato una parte considerevole della popolazione dall’idiozia della vita rurale”, la storia dell’ascesa della borghesia non è la storia di un salvataggio, ma di un’apocalisse scatenata sul mondo: i tre cavalieri di quell’apocalisse sono l’intreccio delle forze della schiavitù, della supremazia bianca e del capitalismo. Tutto questo per dire che un termine come “capitalismo di emergenza” è ridondante. Il capitalismo è nato da un disastro, è sopravvissuto a un disastro e ha diffuso il disastro a livello globale. Il capitalismo è un disastro e durante i momenti di crisi estende la sua portata.

Risposta collettiva alla crisi.

È giunto il momento di rifiutare la schock therapy economica capitalista e di fare invece forti rivendicazioni di assistenza sanitaria universale, assistenza all’infanzia universale, alloggio universale e congedo per malattia retribuito, poiché la pandemia chiarisce come tutte queste cose non siano “dispense gratuite”, ma servono l’interesse pubblico. Nell’immediato c’è bisogno di tamponi gratuiti, un divieto per gli sfratti, un congelamento di affitti / mutui, una moratoria su bollette e tasse di parcheggio e alloggi pubblici senza affitto / tasse. Acqua, elettricità, gas, internet e telecomunicazioni devono essere trattati come servizi pubblici, non come prodotti di mercato. Ci deve essere una distribuzione gratuita di cibo alle persone vulnerabili che non hanno i mezzi o la capacità di acquisire procurarselo. I lavoratori che devono interagire con il pubblico durante la pandemia – come i lavoratori della drogheria e della farmacia – dovrebbero ricevere un indennizzo per il maggior rischio che corrono nel servire le nostre comunità.

Nel nostro elenco di richieste aggiungiamo che dovrebbero essere aumentati i finanziamenti ai rifugi per le donne e i loro bambini che hanno bisogno di un posto sicuro per passare la quarantena / distanza sociale. La realtà è che il “distanziamento sociale” si accompagna ad un aumento della violenza domestica. Inoltre, dobbiamo chiedere l’abolizione dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement ndt) e il rilascio di tutte le persone attualmente detenute dall’ICE/CBP (Customs and Border Protection) e da altre autorità per l’immigrazione e l’eliminazione del complesso dell’industria carceraria. Le carceri e i centri di detenzione sono incubi per la salute pubblica durante una pandemia ed è a dir poco crudele mantenere le persone in gabbia senza accesso alle cose di cui hanno bisogno per rimanere in salute.

L’idra a tre teste formata da crisi climatica, crisi economica e crisi della salute pubblica, chiarisce che il capitalismo è nemico dell’umanità. Il socialismo dal basso è la strada da percorrere.

Black Rose Anarchist Federation (U.S.A.)

Articoli correlati