Search

Verso il 20 giugno, lo Spazio Anarchico “19 Luglio” non si sgombera!

Verso il 20 giugno, lo Spazio Anarchico “19 Luglio” non si sgombera!

Mercoledì 17 aprile 2024, a partire dalle ore 7 di mattina, c’è stato un presidio a Garbatella in via Rocco da Cesinale 16,18 al Lotto 60 per fermare l’annunciato sgombero con la forza pubblica dello Spazio anarchico 19 luglio. Nelle settimane precedenti il nostro gruppo ha diffuso un comunicato stampa con cui abbiamo rese note le azioni di contrasto messe in atto nei mesi scorsi dalla dirigenza dell’Ater Roma ( ex Istituto Autonomo Case Popolari) con l’intento di interrompere la procedura aperta di mediazione che fino ad oggi aveva come obiettivo la stipula di un adeguato contratto di locazione e conseguente regolarizzazione. L’Ater, ( Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale pubblica del Comune di ROMA) è un ente che, nonostante la denominazione, dipende dall’amministrazione della Regione Lazio chiamata a gestire una parte dell’edilizia economica e popolare comunale. Per anni l’Ater è stata commissariata per varie ragioni e nel mese di luglio 2023 è stato nominato dirigente politico Orazio Campo del Partito Fratelli d’Italia. Per quanto ci riguarda la dirigenza Ater Roma non solo ha ignorato la mediazione aperta in corso ma ha anche disposto l’intervento della forza pubblica a coadiuvare il suo intervento di sgombero per la giornata del 17 aprile. A nulla sono valse le richieste di incontro e di spiegazioni in merito alle motivazioni che hanno condotto a questa risoluzione drastica, un vero e proprio provvedimento di azione repressiva. Sollecitazioni e proteste si sono sollevate da subito trovando spazio sulla stampa di quartiere, cittadina e le radio di movimento. Inoltre in generale lo stesso ente, che nasce come Istituto Autonomo Case Popolari di conseguenza come edilizia economica, sta puntando a svendere i beni e con la neoproposta di riforma intende capovolgere i presupposti che in origine aveva questo ente. La nuova proposta di riforma infatti intende equiparare al libero mercato i suoi canoni e i contratti di locazione portando così i costi degli affitti ad un innalzamento notevole dei prezzi e i contratti a diventare temporanei (4+4). Di fatto l’aziendalizzazione di questo ente lo renderebbe ancora più “impopolare” poiché queste condizioni renderebbero più difficile la gestione proprio agli inquilini con i redditi poveri che costituiscono la maggioranza degli abitanti del quartiere di Garbatella. L’accelerazione in atto del processo di aziendalizzazione di questo ente è dovuto a varie ragioni non ultima la corsa ad accaparrarsi “favoritismi” personali anche per fini elettorali, appalti e subappalti per i lavori del Giubileo del 2025. Per quanto ci riguarda non assisteremo indifferenti alla trasformazione di questo quartiere popolare in un quartiere “vetrina” come già successo ai quartieri limitrofi di Testaccio e Ostiense dove, per realizzare ciò, sono avvenuti dei veri e propri spostamenti demografici forzati degli abitanti dal centro della città, ormai proibitiva per i redditi più bassi, verso la periferia. Per quanto ci riguarda il diritto all’abitare deve essere uguale per tutte e tutti in una città dove ancora persistono numeri consistenti di case e locali vuoti e sfitti così come sia altrettanto importante la presenza di biblioteche, centri e spazi culturali, sociali e politici di quartiere che siano gratuiti perché tutto ciò non sia ormai da ritenersi un privilegio riservato a poche persone e soprattutto che l’Autogestione non è un reato da perseguitare .

Pensiamo poi che la riqualificazione di un’area urbana non è la gentrificazione in nome del modello “produci, consuma, crepa” ma, a nostro avviso, deve tener conto di tutta la comunità che la abita, del suo benessere sociale, culturale e ambientale.

Nei mesi scorsi l’Ater Roma ha ricevuto alcuni avvisi di accertamento da parte dell’ente Roma Capitale, per Imu e Tasi degli anni d’imposta 2017 e 2018, per un totale di 115 milioni 300mila euro che andranno ad aggiungersi all’accertamento per il 2016 di 57 milioni di euro e che qualora arrivassero altri accertamenti, per le annate successive, l’insolvenza andrebbe aumentando. Non è nelle nostre finalità tenere i conti di un ente amministrativo pubblico ma questi dati ci stimolano delle riflessioni e la domanda viene da sé. Perché la dirigenza di un ente pubblico invece di investire il tempo a tener conto delle istanze di regolarizzazione insiste a sfoderare il bisturi e a recidere chirurgicamente a suon di sfratti, coprendosi le spalle con le forze dell’ordine, contro associazioni no profit, onlus, spazi sociali ma anche contro inquilini economicamente indigenti costretti pure a vivere in locali fatiscenti e insalubri per anni, privi a volte anche di riscaldamento, edifici esclusi da alcun tipo di manutenzione da parte dell’ente stesso?

Dunque, considerando i dati fin qui riportati, quale altra potrebbe essere la ragione, a questo punto non da meno di quella economica, che sta dando la priorità a sgomberare Lo Spazio Anarchico 19 Luglio – Gruppo Anarchico C. Cafiero FAI Roma con la forza e alla palese volontà di cancellarci da questo quartiere? La storia del Gruppo Anarchico C.Cafiero è radicata nel quartiere di Garbatella. Il nostro gruppo è stato inaugurato infatti nel mese di giugno 1945, un anno dopo la liberazione di Roma dal nazifascismo e ad una manciata di mesi di distanza dal 25 aprile. Fu fondato da anarchici antifascisti in via Vettor Fausto 3 al lotto 13 e fino ad oggi, in continuità con la sua storia e memoria ha ospitato gruppi, redazioni di riviste, giornali ed è stato un punto di riferimento per il Movimento anarchico romano e del Movimento antiautoritario internazionale. L’ottantesimo anniversario della Liberazione di Roma dal nazifascismo del giugno 1944 è una data importante per tutto il quadrante dei quartieri di Garbatella, Testaccio, Ostiense noti per essere stati tra quelli in prima fila contro il nazifascismo e tra i luoghi più significativi nella storia della Resistenza come ad esempio piazza di Porta S. Paolo e l’Eccidio delle Fosse Ardeatine.

Nel 2011 dalla piccola cantina di via Vettor Fausto ci siamo allargati in via Rocco da Cesinale e il locale in questione, di poco più di 100 metri quadri, in un edificio non di pregio, era rimasto nel degrado per circa 25 anni tra le macerie e pertanto in origine ha avuto la necessità di un intervento di ristrutturazione, svolto tutto a nostro carico, perché lo spazio interno ed esterno fosse utilizzabile. Come anarchici ci supportiamo con il contributo volontario e in questo locale abbiamo organizzato numerosi convegni e conferenze, presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali e musicali, diffusione di stampa ed editoria libertaria e anarchica in diverse lingue, progetti di solidarietà locali e internazionali, laboratori di pedagogia libertaria per bambini e bambine, alcune assemblee di condominio, laboratori artistici, mostre d’arte, mercatini del dono e del baratto, sportelli solidali e sindacali, ospitato set cinematografici per documentari e video musicali eccetera. Negli ultimi anni è qui che il progetto di archivio e biblioteca del nostro gruppo ha ripreso finalmente a vitalizzarsi diventando anche un luogo di ricerca per studiosi e laureandi.

Oltre a conservare documenti e materiali appartenenti o donate al gruppo Cafiero lo Spazio 19 luglio sta ospitando nella sua biblioteca fondi appartenenti anche a collezioni private. Uno spazio oggi che, oltre alle attività del nostro gruppo, è diventato un punto di riferimento per il quartiere e la città.

Alla luce di quanto fin qui descritto le motivazioni dello sfratto sono economiche oppure decisamente politiche? La condizione che si è venuta a creare nei confronti dello Spazio Anarchico 19 luglio e del Gruppo Cafiero è palesemente politica e la modalità di esecuzione è talmente assurda che ha fatto muovere a chiedere chiarimenti anche altre istituzioni, in particolare il presidente dell’VIII municipio che, alla vigilia della data prevista di sgombero del 17 aprile, sollecitato dalle proteste arrivate dai cittadini del quartiere, ha inviato una lettera all’amministrazione Regionale, alla dirigenza Ater e al Prefetto di Roma.

Messaggi, lettere e comunicati di solidarietà sono arrivati al nostro gruppo da diversi luoghi e il 17 aprile c’è stato un presidio di solidarietà anche a Parigi di fronte alla Libreria libertaria Publico organizzato dalla Federazione Anarchica di lingua francofona e abbiamo avuto uno spazio speciale solidale su Radio Libertaire. La libreria Publico di Parigi a sua volta è stata oggetto di attacchi da parte dello squadrismo nazifascista. Un comunicato di solidarietà è arrivato anche dalla Crifa (Commissione relazioni internazionali delle federazioni anarchiche dell’IFA) riunita a Sofia (Bulgaria) nel corrente mese.

Nonostante il giorno feriale la mattina del presidio di mercoledì 17 aprile a Garbatella c’è stato un discreto passaggio di solidali, efficace soprattutto perché ha ottenuto, dopo oltre un’ora di faticosa trattativa alla presenza di un nostro legale, un rinvio dello sfratto al prossimo 20 giugno. Al momento dunque la dirigenza di Ater Roma non ha fatto un passo indietro e non ha revocato lo sgombero dello Spazio Anarchico 19 Luglio con la forza pubblica pertanto continueremo a mobilitarci, a fare appello alla solidarietà e soprattutto a diffondere la data del prossimo 20 giugno, il giorno del rinvio dello sgombero.

Invitiamo infine a sostenerci in questo impegno straordinario sottoscrivendo a: 19 LUGLIO iban IT63T0306909606100000403028 e già da ora a partecipare ad un’assemblea in data da definire e alle altre iniziative che attiveremo nei prossimi giorni all’interno della Campagna Lo Spazio Anarchico 19 luglio non si chiude. 

Gruppo Anarchico C. Cafiero FAI Roma

Articoli correlati