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Spartaco 1905-spazio di comunicazione antiautoritaria

Spartaco 1905-spazio di comunicazione antiautoritaria

Il primo ribelle della Storia. Vero e non mitologico. Si è battuto contro il potere dell’antichità per la libertà e l’uguaglianza. Il suo nome ha accompagnato la Storia in ogni epoca ed è stato riassunto nelle battaglie del primo Socialismo, che era libertario e internazionalista, come un esempio di resistenza e lotta contro qualsiasi autoritarismo.

Gli anarchici reggiani gli hanno dedicato nel 1905 un gruppo, ma anche una bandiera per rinnovare il loro impegno sociale. Una bandiera che ha contrastato il ventennio fascista e l’autoritarismo del Dopoguerra, resistendo all’usura del tempo e ai falsi miti del Socialismo di Stato, senza mai ammainarsi. Un vessillo portatore di un’altra politica, senza politicanti; di un’altra militanza, senza deleghe; di un altro metodo, senza gerarchie; di altri valori, senza egoismi; di altri orizzonti, senza patrie né confini; di altre prospettive, senza Governi né autorità. Detto altrimenti: questa bandiera continua a rappresentare “l’utopia concreta” delle anarchiche e degli anarchici fondata sulla partecipazione in prima persona, sul rifiuto della delega, su rapporti sociali egualitari, su percorsi orizzontali, su legami solidali, su un altro modo di fare aggregazione e, infine, su una visione internazionalista confermando i principi del Socialismo libertario e umanitario.
Per queste ragioni da Lunedì 22 Giugno saremo sui social con la pagina Facebook e Instagram “Spartaco 1905 Spazio di comunicazione antiautoritaria per una cultura libertaria”. Avremo diverse rubriche, notizie libertarie, tante storie e altre informazioni.
Abbiamo costruito una redazione con le “penne migliori” del momento composta da Alle per le storie e le foto; Stella per la cronologia e gli aforismi; Joe per l’agiprop e il proletkult; Viris per il femminismo e la buona educazione; Felix per le Cucine del Popolo e la solidarietà; Betty per i disegni e le bandiere; Feffo per l’anarchismo e l’internazionalismo e, infine, Gianandrea come coordinatore ir/responsabile del collettivo redazionale.

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