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Solidarietà coi No borders in Polonia!

Solidarietà coi No borders in Polonia!

Di seguito alcune foto e comunicati di iniziative in solidarietà ai militanti No borders attivi sul confine polacco-bielorusso. Qui l’appello.

TORINO

“Da Torino alla Polonia. Solidali con chi lotta contro le frontiere!”

Uno striscione con questa scritta è stato appeso al ponte di piazza Vittorio a Torino, come prima risposta all’appello lanciato dai No Border polacchi per una settimana di azioni di solidarietà internazionale in tutta Europa dal 6 al 13 dicembre.Qui il link per leggere l’appello: https://umanitanova.org/appello-alle-azioni-di-solidarieta-ai-migranti-sul-confine-polacco-bielorusso/

Ai confini d’Europa, tra Polonia e Bielorussia, il dittatore Lukashenko utilizza i migranti come strumento di pressione nei confronti dell’UE. La Polonia fa lo stesso gioco con l’Unione Europea, cercando sostegno ma rifiutando interferenze, per non rischiare di essere obbligata ad accogliere qualche manciata di profughi.
In Polonia, dal mese di agosto, quando sono cominciati ad arrivare i primi richiedenti asilo, il governo ha blindato e militarizzato le frontiere, respingendo chi riesce, attraverso una riserva naturale integrale, ad attraversare il confine.
I profughi sono giovani ed anziani, tanti sono i bambini e le persone fragili, che hanno intrapreso il viaggio, convinte dalla propaganda che prometteva un ingresso sicuro in Europa.
La rotta bielorussa si è aperta solo grazie al ponte aereo offerto da Lukashenko. Un pacchetto vacanze completo: per mille euro, i migranti, spesso intere famiglie, prendono l’aereo in Iraq, entrando in Bielorussia con un visto turistico, che comprende un soggiorno di tre giorni, la visita al castello di Minsk e l’accompagnamento per un giro senza ritorno al confine polacco.
Lì comincia l’inferno.
La gente è in trappola dentro la riserva naturale integrale a cavallo della frontiera, senza appoggi, senza mappe, senza sentieri: uomini armati alle proprie spalle, uomini armati di fronte.
Chi viene intercettato dalle guardie polacche, viene privato di tutto e respinto senza possibilità di chiedere asilo.
Con l’inverno la lista dei morti al confine si allunga di giorno in giorno. L’ultima una donna incinta di 39 anni in viaggio con il marito e cinque figli, morta di setticemia, perché nessuno l’ha soccorsa quando è stata male per aver perso il bambino.
Sul confine ci sono stati anche scontri, botte, gas lacrimogeno. Moltissime persone sono state raccolte in un’area di parcheggio per i tir, dove non c’è nulla. Solo freddo e attesa.
Nel resto d’Europa queste vicende sono diventate di pubblico dominio solo da poche settimane, quando il dittatore bielorusso ha deciso di rendere più forte la pressione sull’Europa, inviando migliaia di persone alla frontiera.

Sin da agosto, i compagni e le compagne polacche hanno cominciato ad andare al confine. Portano cibo, abiti, scarpe, cellulari e informazioni utili a quelli che riescono a passare la fitta rete di controllo, che il governo polacco ha teso lungo l’area prossima alla Bielorussia.
Sul confine ci sono sia esponenti di ONG moderate che i compagni e le compagne della rete No Border, di cui fanno parte gli anarchici della Federazione Anarchica Polacca di Katowice.
I No Border raccolgono materiale e cercano di farlo avere alle persone che riescono ad incontrare, per rendere più facile proseguire il viaggio. Da settembre a Bialystok, la città più vicina al confine, le compagne e i compagni hanno deciso di affittare un posto dove si incontrano, si organizzano e autogestiscono la lotta.
La situazione è diventata più difficile da quando il governo polacco ha dichiarato interdetta una fascia di tre chilometri lungo il confine. Chi viene pescato in quest’area rischia multe e denunce penali.
Nonostante la repressione ogni settimana ci sono compagn* che si avvicendano al confine per continuare la lotta.
Ma l’inverno sarà ancora lungo. E ancor più lunga la lotta. Importante rinforzare la rete solidale, anche con piccoli gesti.

Federazione Anarchica Torinese

LIVORNO

Contro tutti i confini

Solleviamoci in solidarietà!

Sosteniamo i no borders in Polonia!

Come Federazione Anarchica Livornese e Collettivo Anarchico Libertario rispondiamo all’appello alla solidarietà internazionalista lanciato dal No Borders Team attivo sul confine tra Polonia e Bielorussia in solidarietà concreta con coloro che cercando di passare il confine sono schiacciati dalle politiche assassine dell’Unione Europea, dei governi polacco e bielorusso. Abbattiamo le frontiere! Nostra patria è il mondo intero!

 

ROMA

Abbiamo accolto l’appello lanciato dai No Border polacchi e, con un cartello con questa scritta è stato appeso vicino al Colosseo a Roma, come risposta di azioni di solidarietà internazionale in tutta Europa dal 6 al 13 dicembre.

Gruppo Anarchico Bakunin-FAI Roma e Lazio

 

 

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