Ieri (4 ottobre ndr), nel terzo anniversario della strage costata la vita a 368 persone, annegate nei pressi dell’isola nella notte tra il 2 e 3 ottobre, il ministro dell’interno Alfano ha partecipato alla cerimonia in quella che è diventata la giornata in ricordo delle vittime dell’immigrazione. In questi tre anni altre migliaia di migranti sono stati inghiottiti dal mare e dalle leggi che impediscono il libero ingresso in Europa.
Tre anni dopo le lacrime ipocrite dell’allora primo ministro Monti, la politica del governo italiano non è cambiata. Anzi. Il Mediterraneo è ancora più militarizzato, i profughi di guerra sono intrappolati in Turchia, chi si mette in viaggio, trova nuovi muri, più controlli, più repressione.
In questi giorni il primo ministro Renzi ha annunciato l’intenzione di stringere nuovi accordi con alcuni paesi africani, per facilitare le deportazioni.
Ascolta la diretta dell’info di Blackout con il professor Alessandro Dal Lago, con cui abbiamo commentato anche il referendum in Ungheria ed analizzato le dinamiche identitarie, che catalizzano le ondate xenofobe in Europa, con uno sguardo analitico volto ai paesi dell’Est.
tratto da Anarres
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