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Comunicati sull’operazione repressiva in Umbria

Comunicati sull’operazione repressiva in Umbria

Di seguito pubblichiamo alcuni comunicati arrivati sull’operazione repressiva dell’ undici novembre con epicentro a Foligno e Spoleto. La redazione web

SOLIDARIETÀ AGLI INQUISITI DELLA RIVISTA VETRIOLO
NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEL DIRITTO DI MANIFESTARE LE PROPRIE IDEE
Negli stessi giorni in cui il governo Draghi sta ulteriormente restringendo e limitando il diritto a manifestare attraverso una direttiva del Viminale, in Umbria abbiamo assistito all’ennesima operazione repressiva, questa volta contro il gruppo anarchico che pubblica la rivista VETRIOLO.
L’impianto accusatorio è di tipo inquisitoriale: non vengono contestati fatti specifici ma, basandosi su una lettura degli articoli del giornale da “polizia preventiva” alla minority report, viene contestato il reato di istigazione a delinquere, aggravato dalle finalità di terrorismo.
È in gioco la possibilità stessa di esprimere dissenso, di essere contro lo stato, il sistema, il capitale.
L’attuale stato di emergenza sanitaria viene utilizzato per limitare il diritto costituzionale a manifestare ed esprimere le proprie idee.
Sembra di assistere, per altri aspetti, alla ripetizione dell’operazione Brushwood 14 anni dopo. Come allora l’operazione è guidata dal procuratore distrettuale antiterrorismo Manuela Comodi.
È un inaccettabile attacco alla libertà di pensiero e di opinione, contro cui chiediamo l’immediata scarcerazione di tutti gli inquisiti.
Chiediamo la più ampia presa di posizione, l’adesione alle iniziative e alle manifestazioni che verranno organizzate per l’immediata liberazione di tutti gli indagati.

Comitato di solidarietà agli inquisiti della rivista VETRIOLO

Spoleto, 12 novembre 2021

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Tanto Rumore per nulla?

Alla mattina del’11 novembre 2021 sono state fatte varie perquisizioni riguardanti un gruppo di persone definite dagli inquirenti e dai giornalisti anarcoinsurrezionalisti, accusati di essere membri della Federazione Anarchica Informale, da non confondere con la Federazione Anarchica Italiana, appunto FAI, fondata a Carrara nell’anno 1945. Uno dei componenti è finito agli arresti domiciliari; ad un altro già carcerato è stato comunicato un provvedimento di arresto.

Titoloni sui giornali, conferenze stampa dei magistrati inquirenti; ma di cosa si parla? Si tratta di scritte sui muri, scritti su internet, un giornale dal titolo “Vetriolo”. Cosa hanno fatto gli inquisiti di Foligno e Spoleto? Semplicemente nulla. Nessun atto concreto, nessuna azione più o meno rivendicabile. Scritti, solamente scritti: l’aver scritto è l’unica azione di cui gli inquirenti accusano i componenti di questo gruppo con sede denominata il “Circolaccio” situata in Spoleto.

E’ proprio il caso di dirlo: tanto rumore per nulla!

Allora veramente tanto rumore per nulla?

O sotto sotto è possibile sentire un sottofondo di “rumor di sciabole”, come si diceva negli anni ’60 e ’70, quando si avevano notizie di progetti atti a realizzare colpi di Stato?

Nè l’una né l’altra cosa: la democrazia sta volgendo nei suoi aspetti più totalitari e autoritari: i governi non sono, in modo del tutto manifesto, frutto di “libere elezioni”, i referendum vengono disattesi; tutti, tranne quelli che hanno previsto una riduzione del ruolo del parlamento. I vari scudi fiscali e penali che gli imprenditori e gli amministratori pubblici ottengono, dimostrano che la giustizia non è uguale per tutti.

Non serve un colpo di Stato, la svolta autoritaria è in atto e nessuno dice nulla! Con il pretesto dell’emergenza per il Covid 19, virus di manifesta pericolosità, si impongono agli italiani, ma anche a tutti gli europei, regolamenti di tipo carcerario, condizioni di estrema limitazione di diritti, già da tempo predisposti da classi egemoni e poteri in carica in Italia e altrove. Sono in atto oggi, in maniera progressivamente crescente, misure di controllo, discriminazione e repressione sociale. Oggetto delle attenzioni sono in particolare le persone che non intendono sottomettersi, né rinunciare a diritti conquistati a seguito di secoli di lotte sociali; beneficiari dei provvedimenti sono gli attuali detentori del reale potere, eletti o non eletti attraverso procedure cosiddette democratiche.

L’operazione contro quelli del “Circolaccio” ovvero della rivista Vetriolo costituisce per gli inquirenti nient’altro che un pretesto che nasconde progetti ben più consistenti=

Mettere il bavaglio ad ogni voce dissenziente.

Questo è lo scopo, nemmeno tanto nascosto, dell’attuale governo in carica, che nel frattempo assume e prepara piani atti a peggiorare ulteriormente le già misere condizioni di vita della stragrande maggioranza della popolazione, attraverso anche privatizzazioni forzate di servizi pubblici essenziali come sanità e scuola; lo stesso governo si adopera a peggiorare le condizioni climatiche ed ambientali in territori nazionali e extra-nazionali alla faccia della sventolata “transizione ecologica”; si impegna, come e più di chi lo ha preceduto, a potenziare strutture e strumenti di morte, con l’ennesimo incremento delle spese militari. Tutto questo a vantaggio di uno sparuto numero di ricchi e potenti, di banche, di imprese nazionali e multinazionali, dei cosiddetti poteri forti.

Perché i suddetti piani possano realizzarsi senza estreme difficoltà, necessita a lor signori un capillare e diffuso controllo poliziesco sulle persone e sull’intera società.

Quello che non è vietato è obbligatorio, quello che non è obbligatorio è vietato.

E’ questo che vogliamo?

Una ultima considerazione: la sede romana della CGIL il giorno 8 ottobre 2021 è stata devastata da fascisti, ma in galera ci vanno persone (guarda caso, “i soliti anarchici”), semplicemente per aver scritto su internet.

Circolo anarchico umbro Sana Utopia

Perugia 12.11.2021

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L’undici novembre 2021, in seguito ad una ordinanza del gip di Perugia , vengono accusati sette compagni appartenenti al “Circolaccio Anarchico di Spoleto”, editori della rivista “Vetriolo”, di “associazione a delinquere finalizzata ad attività di terrorismo” e sottoposti a varie misure cautelari, tra cui gli arresti domiciliari. Compagni di Spoleto, Cosenza e Milano sono accusati di aver espresso le loro idee contro lo Stato dalle pagine del loro giornale, su alcuni siti web di espressione anarchica e sui muri della città e che queste, si legge nell’ordinanza, avrebbero “probabilmente” condotto ad episodi di violenza.

La Democrazia — chiamiamo il potere con il suo nome — mette al bando i discorsi e le parole che seminano il sentimento della protesta sociale e che minano lo status quo democratico. Al contrario, non fa nulla contro i suoi ministri e rappresentanti, i quali, con parole e azioni, fanno propaganda sull’odio razziale, etica del sacrificio e dello sfruttamento del lavoro, mantenimento dei privilegi etero-normati e maschili; cose, queste, che provocano sì episodi di morte e violenza. Non ci stupiamo per nulla di questo doppio standard, di cui conosciamo e riconosciamo perfettamente le dinamiche.

L’intento è chiaro: colpire qualsiasi forma di dissenso contro lo stato di cose presenti e fungere da deterrente per chiunque altro pensi di poter protestare. Bisogna accettare tutto in silenzio, dalle restrizioni sulle proteste ai licenziamenti e persino agli arresti “preventivi” ed ai processi alle intenzioni. Non è un caso la notizia di oggi, per cui cominciano già a decadere le accuse di associazione sovversiva, visto che gli unici “atti pratici” sono state delle semplici scritte sui muri ¹. Tutto questo si annovera infatti in un clima che da anni si è inasprito nei confronti di compagnix anarchicx, per impedire la diffusione di idee e l’organizzazione conflittuale, montando processi assurdi e fondati sul nulla, al fine di spaventare e reprimere, alzare polveroni per l’opinione pubblica, oltre che per avere motivi in più per sequestrare computer, libri, riviste, domini internet e sgomberare posti occupati ed autogestiti.

Dopo le strette repressive sulle manifestazioni e il clima di intimidazione che sta subendo il movimento con sgomberi, arresti e provvedimenti restrittivi, la nostra solidarietà va necessariamente ai compagni del Vetriolo, che hanno subito l’ennesima montatura di Stato.

Gruppo Anarchico “F. Mastrogiovanni” FAI-Na

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