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La situazione venezuelana

La situazione venezuelana

Uenne: Qual’è attualmente nel tuo paese (Il Venezuela) la situazione sociale e politica?

R.: Attualmente in Venezuela abbiamo un regime militare di matrice marxista e leninista. Ciò avviene in un quadro complicato, perché c’è anche la mafia legata al traffico di droga. Insomma ci sono tre forze in campo: la forza politica di sinistra, i militari che detengono il potere e la parte legata al narcotraffico, in un connubio che è il segnale di un’alto livello di corruzione. In Venezuela con le entrate petrolifere, quando il prezzo del petrolio si abbassò enormemente, il livello di corruzione restò lo stesso, le ruberie continuarono identiche ed il denaro cominciò a sparire. Per cui si crearono tensioni interne e la situazione evolse verso una forte repressione interna a qualsiasi tipo di protesta sociale.

Uenne: L’opposizione di destra era anch’essa ugualmente integrata nella corruzione?

R.: Si. Naturalmente “l’opposizione” (va detto fra virgolette) che ha un certo livello di autorevolezza è composta dalla stessa gente che ha governato per 20, 30 o quarant’anni, rubando per quarant’anni, a destra c’è la stessa corruzione, lucrano allo stesso modo della gente che sta al governo, l’unica differenza è nell’orientamento politico. Quelli di adesso sono della sinistra militare e quelli che chiedono il potere a destra sono evidentemente appoggiati dagli Stati Uniti. In ogni caso, anche se il governo attualmente porta avanti un discorso antimperialista, comunque continua a far affari con “l’impero nordamericano”. La differenza è che la destra vuole abbattere il regime militare chavista e madurista, ma non c’è nulla di realmente differente. Dietro una vernice molto sottile fatta di retorica sulla lotta alla corruzione, è la stessa borghesia, la stessa oligarchia che sta ritornando. Che sia un’oligarchia di “sinistra” o di destra, stiamo parlando della stessa gente. Il popolo si sta stancando delle menzogne chaviste perché il governo già non ha soldi per fornire un’alimentazione adeguata alla popolazione, il cui consumo mensile attuale è mediamente povero di proteine e per lo più a base di farina; la gente sta vedendo che ci sono interventi umanitari del nordamerica ed il governo sta perdendo credibilità. I chavisti però controllano tutto il sistema elettorale. In molti paesi europei si pensa che il Venezuela sia una democrazia perché la gente ha il diritto di voto; in realtà questo voto rappresenta una forma di ratifica del governo che lo stesso governo utilizza; la gente pensa che sia una vera democrazia perché può semplicemente andare al voto e che questo gli fa automaticamente mettere il piatto a tavola.

Uenne: Quali sono i rapporti tra il governo Venezuelano e gli altri regimi autoritari del sud America?

R.: Il Venezuela ha legami con la Bolivia, dove c’è Evo Morales che ha preso molte idee dal governo del Venezuela ed ha intessuto una relazione molto stretta di mutuo appoggio, però il Venezuela ha molti legami con altre dittature mondiali, come la Bielorussia, la Corea del Nord, per non parlare degli affari che ha con Putin e con la Cina col suo flusso di denari in cambio del petrolio. Il Venezuela per vent’anni ha venduto petrolio alla Cina e tutto il denaro che ha incassato l’ha utilizzato in tutt’altre cose e non per il popolo, non per la sanità, né per le infrastrutture, i trasporti o per le telecomunicazioni e qui si nota il degrado dello stato e delle infrastrutture sociali.

Uenne: da un punto di vista ideolologico, qual’è nell’ambito del marxismo la corrente che ha più influenzato la politica venezuelana?

R.: L’influenza ideologica e politica proviene da un gruppo di intellettuali marxisti legato alla scuola di Marta Harnecker e rappresenta il “paravento ideologico” del governo venezuelano. Chavez però ha sempre avuto una formazione ed una mentalità militare seppur di sinistra: un militare della sinistra marxista, come un cane verde, diciamo, una figura abbastanza rara. Comunque era un quadro politico che aveva una certa influenza: infatti Chavez fu molto intelligente perché molti militari lasciarono l’esercito e passarono in parlamento come ministri o parte del governo e del parlamento. Questo comportò comunque la perdita di potere di Chavez nell’altro corpo istituzionale, in altre parole nell’assemblea legislativa. Si creò quindi un potere parallelo, un’assemblea parallela, il potere giudiziario ed il tribunale supremo parallelo che, come tutti gli altri organismi di governo, obbedivano solo a lui come ora obbediscono a Maduro, controllano tutto e non c’è separazione dei poteri. Un misto fra stato presidenziale e stato parlamentale che alla fine si rivela semplicemente una dittatura.

Uenne: Una opposizione sociale di sinistra a Maduro, esiste? I gruppi extraparlamentari della sinistra marxista appoggiano Chavez?

R.: Si. Perché in qualche modo hanno ricevuto parte della torta da parte del governo e se ne sono stati tranquilli.

Uenne: E nessuno dei gruppi politici è fuori da questa situazione, non diciamo gli anarchici, ma genericamentedi sinistra?

R. C’è molto poco, ma cominciano a venire fuori. Ad esempio il Partito Comunista Venezuelano ha iniziato a criticare la politica chavista rifiutando una parte del denaro e della ripartizione della torta, dicendo che era una pessima pratica, però è l’unico che lo ha fatto. Le loro posizioni attraverso periodici e giornali sono abbastanza chiare, molto critiche, ecc. però il meccanismo di propaganda del governo è molto potente ed è molto forte la sua propaganda all’estero, in Francia, in Italia… In Spagna si è accattivata gente in Podemos e una cosa che ha dichiarato il governo venezuelano è quella di voler finanziare un’accademia spagnola per mettere un punto fermo in Spagna e “comprarsi” parte della sinistra spagnola.

Uenne: che rapporti ha il governo con la criminalità organizzata? In particolar modo con la criminalità del narcotraffico?

R.: Ci sono due aspetti : il primo è che il Venezuela è diventato un corridoio per il traffico di droga, poiché siccome il traffico di droga colombiano non può essere fatto via mare, il Venezuela rappresenta uno dei corridoi per il trasporto di droga. Sono i militari che controllano le frontiere e sono sempre i militari implicati nel controllo e nella diffusione della droga in Venezuela. Parallelamente il governo cominciò a creare milizie civili armate che facevano capo a gente del governo: erano delinquenti armati che in qualche modo aiutavano il governo nel controllo della popolazione e nel controllo sociale. Attualmente c’è un alto livello di bande criminali relazionate col governo dal quale ricevono armi e sono inquadrate in queste milizie civili che sono un estensione del governo stesso.

Uenne: Cosa puoi dirici sul movimento anarchico in Venezuela?

R.: Si tratta di un movimento molto piccolo e si dedica principalmente a lavorare nell’ambito dei diritti umani.

Uenne: C’è molta repressione?

R.: Si, esatto. C’è molta repressione sociale ed attualmente uno dei campi di intervento è nell’ambito della controinformazione rispetto ai media tradizionali sia di sinistra sia di destra. Questi mostrano sempre rispettivamente i governi di Maduro e di Chavez come l’ottava meraviglia del mondo e l’altro come il terrore e l’opzione di una invasione statunitense… sappiamo che nessuna delle due posizioni è credibile ed il movimento anarchico ha sempre sostenuto che nessuna delle due opzioni rappresenta l’intera società venezuelana, però c’è molto ancora da lavorare.

Uenne: Ma quali sono i rapporti fra gli anarchici venezuelani e di altri paesi del sud America, in particolare in Paraguay? Perché in Paraguay, ad esempio, c’è un presidente che in pratica è un criminale. C’è una sorta di federazione del sud America o non ci sono relazioni?

R.: Ci sono relazioni, ma, purtroppo, non c’è una massa critica sufficiente per creare una federazione. Però parlando di adesso, nel congresso passato fra brasiliani argentini, in Ecuador, Cile, Uruguay, Paraguay è passata l’idea di formare un’assemblea, un’associazione anarchica in sud America per mostrare una maggiore coerenza e unità.

Uenne: Riguardo alle lotte sociali di opposizione ai governi in Venezuela e negli altri paesi, lotte operaie, di lavoratori in generale, cosa ci puoi dire?

R.: In Venezuela c’è un’opposizione a livello sindacale, non sono anarcosindacalisti ma marxisti e troskisti. Ci sono molti sindacati troskisti, il chavismo creò poi molti sindacati paralleli a quelli esistenti per affossarli. Ci sono alcuni sindacati nel settore tessile e educativo di orientamento troskista, ma l’anarcosindacalismo è molto piccolo in Venezuela anche se ci sono persone che partecipano al movimento.

Uenne: Il governo del Venezuela da quale paese è maggiormente influenzato?

R.: Penso che più che altro il paese che ha più influenza in Venezuela è Cuba, perché Chavez prima e Maduro poi si unirono ai cosiddetti non allineati. Però chi dirige il paese in realtà non è né Chavez Maduro ma è la parte di esercito che sta loro alle spalle.

Uenne: Che relazioni ci sono fra Venezuela e USA?

R.: Il Venezuela ha una linea antimperialista ma continua a vendere petrolio agli USA. Gli USA sono il nemico nella retorica governativa, ma si fanno affari con Exxon, con Mobil, con Chevron, ugualmente come fa con Gazprom e con la Cina. Ci sono cattive relazioni ma agli Stati Uniti conviene far affari con il Venezuela anche in un ottica concorrenziale rispetto a Putin ad esempio…

Uenne: Grazie.

Flavio Figliulo

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