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La situazione bielorussa e l’anarchismo

La situazione bielorussa e l’anarchismo

Uenne: Puoi dirci qualcosa sulla situazione politico-sociale in Bielorussia?

R. : Beh, domanda molto semplice ….

Uenne: Già, semplice, ma non preoccuparti puoi dire ciò che ritieni opportuno in generale

R : Bene. Sulla situazione politico-sociale…in Bielorussia vige una dittatura da oltre 26 anni, in ogni caso recentemente la situazione è cambiata e la cause del cambiamento sono da un lato dovute alle sanzioni economiche che hanno colpito la Russia, per cui la Russia non può sostenere lo sviluppo economico bielorusso come ha fatto negli ultimi 23 anni. Nel 2015 la situazione è mutata e il risultato è stato la ricerca di un nuovo sostegno da parte del governo in termini di investimenti economici per rimanere a galla da un punto di vista economico.
L’economia bielorussa è ancora di stampo socialista, con controllo statale centralizzato, infrastrutture obsolete e necessita di soldi ed investimenti per poter restare a galla.
Nel 2015 l’UE ha cominciato a investire in bielorussia e dal 2015 al 2019 il livello di investimenti europeo è cresciuto costantemente. Ovviamente l’UE non lo fa disinteressatamente ma impone privatizzazioni e riforme di stampo liberista, che da un lato sono dettate dal FMI…

Uenne: come nel resto del mondo tra l’altro

R: Si più o meno lo stesso progetto, agiscono in bielorussia come se nessuno si accorgesse che accade allo stesso modo altrove …
.e dall’altro lato richiedono cambiamenti nel sistema politico, ad esempio non tutto deve essere centralizzato nella persona di Lukashenko e nelle riforme richieste si da un po’ più di spazio a piccoli progetti economici, compresi quelli artistici e cose del genere, per cui c’è una maggiore apertura orientata ad una trasformazione di quello che era un evidente sistema stile sovietico, dove tutto era sotto controllo e doveva essere approvato dallo stato, ad uno maggiormente liberale, vi è così un misto fra dittatura e sistema liberale che non rappresenta tuttavia alcuna minaccia per la dittatura. Tutto ciò avviene durante una persistente crisi economica. La crescita c’è stata ma in alcune regioni l’economia è in fase di continua stagnazione e molte persone emigrano per cercare lavoro in russia, in polonia od in altre regioni baltiche: gli emigranti sono divenute le principali risorse di manodopera per questi paesi, infatti ad esempio, dalla polonia si emigra verso l’europa e dai paesi più ad est verso la polonia e così via. Queste, a grandi linee, sono le principali dinamiche socio politiche attuali in bielorussia.

Uenne: avrei una domanda più specifica: come si muove il movimento anarchico in bielorussia in questo contesto e nei confronti della dittatura?

R: in treno, con le biciclette….(ride)

Uenne : (risate) ovviamente intendevo quali azioni vengono messe in campo nei confronti della dittatura con la quale immagino avrete grossi problemi.

R. Si avevo capito, scherzavo.

Uenne: Il movimento è illegale?

R: Diciamo che è semi-legale. Gli eventi pubblici proposti dal movimento anarchico sono aperti e pubblici e la polizia ha già tutti noi schedati ed a volte irrompe e arresta dei compagni, come è capitato al compagno ch’era prima al mio fianco, per cui molte iniziative avvengono a livello underground, iniziative sociali, presentazioni, dibattiti… tutto ciò avviene a livello di compagni con i quali abbiamo strette relazioni.

Uenne: A parte le relazioni strette, come vi orientate coi media e con le comunicazioni?

R: Utilizziamo i social media che sono resi disponibili dai vari gruppi anarchici sono del resto ben fatti nonostante la rete sia controllata dal ministero degli interni della bielorussa. Molte persone comunque sono già conosciute dalla polizia.

Uenne: Anche tu sei schedato?

R: Si, ovviamente. In generale tutte le iniziative, anche quelle non pubbliche, sono a conoscenza della polizia.

Uenne: Se abbiamo capito, non è che la repressione verso i compagni avvenga sistematicamente…

R: In effetti non c’è uno stato di repressione permanente ma, ad esempio, in casi di manifestazioni non autorizzate, la polizia che ha una lista già pronta di tutti i compagni schedati, tende a comminare sanzioni e denunce collettive…

Uenne: Sotto la dittatura ci sono stati “omicidi politici”?

R: Verso la fine degli anni ’90 ci furono due importanti politici che avevano posizioni anti Lukashenko che scomparvero e la sterssa cosa accadde ad un giornalista che investigava sulle responsabilità di Lukashenko e sui suoi affari economico politici. Sempre verso la fine degli anni ’90, il governo bielorusso ebbe altri problemi legati alla criminalità organizzata, in altre parole con la mafia bielorussa, ben organizzata ed in strette relazioni con la mafia russa, che occupò dei vuoti lasciati dallo Stato sovietico ormai collassato. Quando Lukashenko salì al potere, capì che doveva intessere relazioni politiche con loro che, del resto, rappresentavano il braccio armato del regime per le uccisioni e le sparizioni illegali: per cui, grazie a questo clima “collaborativo”, sempre verso la fine degli anni ’90 ci furono molti regolamenti di conti. La mafia russa nelle zone di competenza bielorussa del resto non s’intrometteva.

Uenne: C’è un’opposizione sociale al regime di là del movimento anarchico?

R: Si ma, come ho già accennato, la dittatura bielorussa non si è creata un un anno o due fa: si è consolidata nell’arco di 26 anni ed una delle prime cose che ha fatto è stata quella di sbarazzarsi di ogni tipo di opposizione, sociale e/o politica. Attualmente vediamo che gran parte dell’opposizione o messa alle cordeo che indirettamente in qualche modo sostiene il regime, poichè c’è il timore che il tentativo di rovesciare la dittatura crei una situazione simile a quella ucraina col Donbass e con l’invasione della Russia. Se Lukashenko venisse rimosso, ciò sarebbe un problema per la Russia che invierebbe subito i carrarmati nelle strade per riprendersi la regione: allora l’opposizione, preoccupata di questo, non contrasta realmente Lukashenko. Chi scende per strada contro Lukashenko sono solo gli anarchici. Ci sono un paio di persone finite in galera durante questo processo che non accettavano nessun compromesso col governo, poi sono uscite e non sono tranquille, ma non fanno parte di alcun movimento, sono leader politici con un certo seguito, ma non sono espressione di alcuna opposizione sociale.

Uenne: quanti anarchici ci sono in Bielorussia?

R: qualche centinaio in tutta la nazione, un movimento piccolo considerando comunque che il totale della popolazione è di circa 9,5 milioni di abitanti. Allo stesso tempo, però, la dimensione da sola non definisce la tua presenza politica; i militanti devono affrontare molte difficoltà e non si decide di aderire al movimento anarchico perché è “bello” e attraente, come magari accade in altri paesi occidentali, ma perché credi profondamente nei suoi ideali e credi veramente che si possano cambiare le cose: perciò la caratteristica dei militanti anarchici in Bielorussia è la totale dedizione al movimento. In paragone abbiamo più persone coinvolte veramente nella causa che nei movimenti anarchici occidentali… la lotta è più intensa da questo punto di vista.

Uenne: Grazie.

Redazionale

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