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LIVORNO: Voci possenti e corsare – presentazione del libro + concerti
Maggio 23 @ 19:00
Voci possenti e corsare
Venerdì 23 maggio
Alla FAL in Via degli Asili 33
ore 19: Reading da “Voci possenti e corsare, la Livorno ribelle dagli anni ottanta ad oggi” con l’autore Luca Falorni con accompagnamento di Luca Faggella
ore 20: Aperitivo
ore 21: Proiezione di una selezione di videoclip musicali di Falco Ranuli per: Lupe Velez; Endless Nostalgia (band underground legend di Verona); Luca Faggella & Giorgio Baldi; Hyena (elettronica dal collettivo RXSTenz di Milano). Prima Visione ASSOLUTA tre clip dei Delta Tau Chi, leggendaria post-wave band di Livorno, per festeggiare di 40 anni dal loro tape – album “Oedipus Rex”
Per finire con: Luca Faggella live
—–
Circolo Culturale “Errico Malatesta” – biblioteca.circoloemalatesta@gmail.com
VOCI POSSENTI E CORSARE- La Livorno ribelle dagli anni ottanta a oggi
Luca Falorni – Edizioni Agenzia X
Come ripercorrere attraverso la memoria propria, ma soprattutto altrui, alcuni passaggi significativi dell’aggregazione artistica e politica giovanile. Dalla metà degli anni ottanta al primo decennio del 2000. Dalle più classiche mobilitazioni nelle scuole e nell’ università, alla scoperta dell’importanza della comunicazione, alle occupazioni di spazi sociali, alla tensione fortissima verso l’espressione artistica.
Luca Falorni dà voce a un mondo che conosce bene, ad anni che ha vissuto con la percezione chiara della svolta significativa, tanto da voler documentare le esperienze prima attraverso le produzioni video, poi con questo libro in cui tutti possono ritrovare un pezzo di se’, grande o piccolo, partecipe o critico, ma tale da creare comunque un effetto specchio irresistibile.
Lo sguardo è quello di chi da quasi vent’anni vive a Milano, dove fa l’insegnante continuando le sue varie attività di videomaker, scrittore, appassionato di cinema, musica e versi propri ed altrui, ma soprattutto conservando un forte legame con Livorno, forte dell’asserzione “preferisco il rumore del mare”.
La distorsione dello sguardo, l’angolatura costruita dal tempo e dallo spazio messo in mezzo sono la caratteristica forte di questo libro che vuol narrare la storia dell’underground livornese degli ultimi quindici anni del novecento, anche attraverso le testimonianze sulla produzione di fanzines, sull’approccio al cyber e al mondo della rete, sulla volontà di politicizzare la tecnologia a scopo comunicativo negli anni successivi al tramonto delle radio, sulla creazione di una crew video informatica.
Guardare anni di mutamenti generali misurandoli per la loro ricaduta in una città di provincia dai connotati particolarissimi e farlo con l’occhio metropolitano è sicuramente interessante e non solo per chi quei luoghi li ha vissuti e ci vive.
Luca Falorni dà voce a un mondo che conosce bene, ad anni che ha vissuto con la percezione chiara della svolta significativa, tanto da voler documentare le esperienze prima attraverso le produzioni video, poi con questo libro in cui tutti possono ritrovare un pezzo di se’, grande o piccolo, partecipe o critico, ma tale da creare comunque un effetto specchio irresistibile.
Lo sguardo è quello di chi da quasi vent’anni vive a Milano, dove fa l’insegnante continuando le sue varie attività di videomaker, scrittore, appassionato di cinema, musica e versi propri ed altrui, ma soprattutto conservando un forte legame con Livorno, forte dell’asserzione “preferisco il rumore del mare”.
La distorsione dello sguardo, l’angolatura costruita dal tempo e dallo spazio messo in mezzo sono la caratteristica forte di questo libro che vuol narrare la storia dell’underground livornese degli ultimi quindici anni del novecento, anche attraverso le testimonianze sulla produzione di fanzines, sull’approccio al cyber e al mondo della rete, sulla volontà di politicizzare la tecnologia a scopo comunicativo negli anni successivi al tramonto delle radio, sulla creazione di una crew video informatica.
Guardare anni di mutamenti generali misurandoli per la loro ricaduta in una città di provincia dai connotati particolarissimi e farlo con l’occhio metropolitano è sicuramente interessante e non solo per chi quei luoghi li ha vissuti e ci vive.