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25 aprile: contro il fascismo, contro lo stato

25 Aprile 2023

TORINO

Disertori di tutte le guerrePartigiani contro tutti gli StatiMartedì 25 aprile ore 15Ricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroniin corso Giulio Cesare angolo corso NovaraE dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista di Alba*****Come ogni anno ci ritroviamo alla lapide che ricorda Ilio Baroni, partigiano anarchico.Oggi più che mai ritrovarci in quell’angolo di periferia, dove cadde combattendo Baroni, non è mero esercizio di memoria, ma occasione per intrecciare i fili delle lotte, perché il testimone lasciato da chi non c’è più, è ora nelle nostre mani.Ilio Baroni, operaio toscano emigrato a Torino negli anni venti, era comandante della VII brigata Sap delle Ferriere.Le Sap sabotavano la produzione, diffondevano clandestinamente volantini antifascisti e si preparavano all’insurrezione. Ilio, nome di battaglia ”il Moro”, è protagonista di azioni di guerriglia.Il 25 aprile a Torino la città è paralizzata dallo sciopero generale, scoppia l’insurrezione, la città diventa in breve un campo di battaglia.Baroni e i suoi attaccano la stazione Dora e si guadagnano un successo. Giunge una richiesta d’aiuto dalla Grandi Motori. Il Moro non esita ad aiutare i compagni nel mezzo di una battaglia furiosa, e cade sotto il fuoco. È il 26 aprile.Ilio Baroni non potrà vedere il momento per cui ha lottato duramente tutta la vita…Ma il fascismo non è morto il 25 aprile del 1945…Tra sfruttamento, lavori precari e pericolosi, morti in mare, leggi razziste, militari per le strade, guerra, la democrazia somiglia sempre più al fascismo. Gli eredi della dittatura oggi sono al governo e, giorno dopo giorno, moltiplicano la stretta repressiva nei confronti dei poveri, degli oppositor politic e social*La gente di Barriera ha volti e storie diverse ma la stessa condizione di sfruttamento e oppressione di chi combatté il fascismo perché voleva una società senza stato né padroni.Nel 1917, in pieno conflitto mondiale, lo sciopero contro la guerra e la fame si trasformò in insurrezione: ogni angolo della Barriera divenne una barricata. Per contrastare le cariche a cavallo vennero inaugurate le barricate elettrificate. In piazza Crispi c’era una scuola Moderna, dove gli operai anarchici studiavano per impadronirsi del sapere riservato ai signori, per imparare ad autogestire la società di liberi ed uguali che avevano nella testa e nelle mani.Durante il fascismo, nonostante la durissima repressione, in Barriera agiva uno tre gruppi anarchici clandestini di Torino. Negli anni della Resistenza la Barriera fu teatro di lotte durissime, prima in fabbrica, poi nelle strade.Difesero le fabbriche dalla distruzione, perché era viva in loro la memoria degli anni Venti, dell’occupazione delle fabbriche, della lotta in armi per cacciare per sempre i padroni.La fine del fascismo non portò la vita per la quale in tanti avevano lottato ed erano morti. Ma il filo delle lotte non si spezzò. Negli anni Sessanta e Settanta il volto della Barriera mutò: accanto ai torinesi e ai contadini piemontesi inurbati arrivarono lavoratori dal Meridione e dal Veneto.La convivenza non fu facile. Furono le lotte comuni a rompere il muro di diffidenza e persino di razzismo tra i lavoratori piemontesi e gli ultimi arrivati. In fabbrica il nemico di tutti era sempre il padrone e chi lo serviva, nelle periferie operaie le lotte per la casa, i trasporti, le scuole, la sanità furono il fronte sul quale si ricostruì la comunità della Barriera, una comunità che diveniva includente, nella solidarietà tra eguali.Poi sono arrivati gli anni Ottanta. E poco a poco tutto è cambiato. Il lavoro, qui come nel resto del paese, è diventato sempre più precario, pericoloso, frantumato. La lotta di classe continua, ma a vincerla sinora sono stati i padroni.Ritrovare un fronte di lotta comune con gli immigrati arrivati dall’Africa, dalla Cina, dal Sudamerica, dai paesi dell’est non è sempre facile, anche se da qualche anno qualcosa si sta cominciando a muovere.Oggi la vita in Barriera è sempre più difficile.Il prezzo di gas e luce è raddoppiato, tanta gente è sotto sfratto o con la casa messa all’asta. Non ci sono i soldi per il fitto e le bollette e la tutela della salute è ormai una merce di lusso che possono permettersi in pochi.La guerra in Ucraina sta rendendo ancora più precarie le vite dei poveri, tra inflazione e aumento della spesa militare.Nella periferia nord di Torino, ad Aurora e Barriera, dove si concentra la maggior parte degli immigrati che vivono in città, il controllo militare diventa di giorno in giorno più soffocante. Intere aree del quartiere vengono messe sotto assedio, con continue retate di persone senza documenti o che vivono grazie ad un’economia informale.Trattare le questioni sociali in termini di ordine pubblico è una scelta chiara dell’amministrazione comunale-Il governo della città e quello della circoscrizione puntano sulla guerra tra poveri italiani e poveri immigrati, per avere mano libera nei processi di riqualificazione escludente in atto nella periferia nord della città.Processi che, come anarchici radicati nel quartiere da oltre quarant’anni, proviamo ad inceppare con iniziative di informazione, lotta, socialità negli spazi messi sotto assedio dalla polizia, in quelli minacciati di sgombero o sfratto.La memoria non è un esercizio retorico, ma linfa che si espande tra le lotte di ieri e quelle di oggi.Da decenni hanno imbalsamato la Resistenza riducendola a mera lotta di liberazione nazionale, per cancellarne la spinta sovversiva, internazionalista, contro stato e padroni.Oggi ci vorrebbero tutti arruolati nella guerra imperialista tra la Russia e l’Ucraina. Noi non ci stiamo. Noi non ci arruoliamo né con la NATO, né con la Russia. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. L’antimilitarismo, l’internazionalismo, il disfattismo rivoluzionario sono stati centrali nelle lotte del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici sin dalle sue origini. Sfruttamento ed oppressione colpiscono in egual misura a tutte le latitudini, il conflitto contro i “propri” padroni e contro i “propri” governanti è il miglior modo di opporsi alla violenza statale e alla ferocia del capitalismo in ogni dove.Siamo a fianco della gente che muore sotto le bombe in Ucraina, siamo a fianco di chi, in Russia, subisce carcere e repressione per essersi opposto alla guerra in Ucraina.Siamo contro l’economia di guerra qui e ovunque.Siamo a fianco di chi, in ogni dove, diserta la guerra tra gli stati, che si contendono il dominio imperiale sui territori, le risorse, le vite di donne, uomini e bambin*.Siamo contro la guerra e chi la arma, a partire dal colosso armiero Leonardo, che fa buoni affari con tutti e sta per costruire a Torino la città dell’aerospazio.Siamo disertori di ogni guerra, partigiani contro ogni stato.I compagni e le compagne che lottarono per le strade di Barriera, che difesero le fabbriche dalla distruzione, avevano tra le mani il sogno di farla finita con oppressione e povertà. Erano quelli come Ilio Baroni, operaio alle Ferriere, che cadde combattendo per l’anarchia.

Contatti:

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 21
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/

www.anarresinfo.org

MASSENZATICO (RE)

CONTRO TUTTE LE GUERRE!
CONTRO TUTTI GLI AUTORITARISMI!

Anche quest’anno saremo a Massenzatico con una grande iniziativa dedicata alla Resistenza, alla solidarietà e alla convivialità.
Questo 25 Aprile cade in una fase di guerra e di stretta autoritaria da parte del Governo di destra che va contrastata a tutti i livelli a partire dalla memoria della Resistenza.
Apriremo, quindi, alle ore 11.00 il nostro evento con una comunicazione del compagno Franco Schirone sulla Resistenza sconosciuta (quella degli anarchici, dei sindacalisti e della dissidenza comunista) che ha avuto una grande importanza, nonostante sia poco presente nella storiografia ufficiale.
Alle ore 13.00 ci saranno i classici cappelletti antifascisti, seguiti da bolliti con salse di campagna e zuppa inglese. Interverranno il coro L’Amata Rossa e la Banda Popolare.
Il pomeriggio sarà dedicato alle bambine e ai bambini con giochi, eventi e spettacoli.
Dalle 19.00 fino a notte fonda si potrà consumare alla Paradisa la pastasciutta del partigiano preparata dal gran chef Giamaica.
Ricordiamo che il pranzo verrà fatto nel teatro, i posti disponibili sono 250 e i costi sono: 0 – 5 anni gratis; 6 – 12 anni 15€; da 13 in su 23€.

Vi invitiamo a prenotare quanto prima al numero 347 3729676 (Gianandrea).

Le prenotazioni vengono raccolte al Circolo Berneri Via Don Minzoni 1/d, Reggio Emilia, alla mattina dalle 11 alle 13 e al pomeriggio dalle 17.30 alle 19.30.

Cucine del Popolo

ASTI

PORDENONE

L’area dell’ex caserma Martelli versa da troppo tempo in stato di abbandono e incuria, con accumuli di sabbia e rifiuti edili che non la rendono agibile da anni nonostante i lavori del cantiere che occupava l’area siano terminati da tempo.
E’ chiaro che tutto ciò sia dovuto ad una scelta politica di menefreghismo nei confronti di uno spazio che è testimonianza (anche monumentale) della resistenza pordenonese.
È luogo della memoria per il nome della ex caserma Martelli e per la lapide posta sul muro in mezzo all’ex piazza d’armi, in onore a Franco Martelli “Ferrini”, ex maggiore di Cavalleria e comandante partigiano, insignito alla memoria di Medaglia d’Oro al V.M., catturato dai fascisti della brigata nera e dalle SS naziste il 25 novembre 1944. Condannato a morte viene fucilato da un plotone di nazifascisti, la mattina del 27 novembre 1944 sull’angolo a levante della cinta muraria.
È luogo della memoria partigiana per il monumento donato dall’Anpi, progettato dal professore e artista Mario Rossi, partigiano “Fiamma” in ricordo di Martelli e di nove giovani partigiani fucilati dalla brigata nera il 14 gennaio 1945.
Dei fucilati, Olivo Chiarot “Leo”, è stato decorato alla memoria di Medaglia d’Argento al V.M. Agostino Mestre “Pedro” è stato decorato con la Croce al V.M.
Proprio a ridosso del muro, nell’angolo di ponente, verso via Montereale sono rimasti i segni dei proiettili che misero fine alle vite di quei giovani partigiani coraggiosi, ricordati sul monumento e con una targa sul muro della loro fucilazione.
Una scelta, quella di non occuparsene, che grava sull’attuale amministrazione cittadina che, nell’ennesimo tentativo di oscurare una memoria che per ogni antifascista pordenonese è e rimane imprescindibile, mostra ancora una volta l’intenzione di mistificare la storia, come già accaduto più volte in questi anni e che ormai non ci stupisce certamente.
Per questo abbiamo deciso di attivarci per restituire dignità a tutta l’area, ottenendo garanzie direttamente da chi l’ha in gestione della esecuzione di ogni misura per il ripristino prima del 25 aprile che quest’anno ci vedrà nuovamente presenti.
Come a livello nazionale ci sono state le sciagurate boutades del primo ministro e della seconda carica dello stato che hanno recentemente tentato di gettare discredito sui partigiani per i fatti di via Rasella e il conseguente eccidio delle fosse Ardeatine, così pure in regione FVG da anni ci sono Comuni che accolgono e organizzano eventi con i reduci della Xª Mas, formazione della RSI che alleata ai nazisti fu destinata alla guerra antipartigiana e si macchiò di crimini di guerra .
Anche a Pordenone la destra non ha mai mancato in tentativi di accomunare carnefici e vittime, intervenendo nei primi anni 2000 alla commemorazione ufficiale del 25 Aprile, tentativi abbandonati grazie all’attivismo di tanti antifascisti pordenonesi che si sono opposti.
E ricordiamo i numerosi tentativi in cui lo stesso Ciriani, in veste di sindaco, ha cercato di togliere sedi e spazi pubblici ad ogni dibattito che cercasse di mettere la storia davanti alla faziosità post fascista e neo irredentista.
Anche stavolta la mobilitazione degli antifascisti locali non è mancata, così il 25 aprile l’area del ex Martelli sarà restituita a tutta la città, ma ribadiamo che la stessa deve rimanere aperta al pubblico e visitabile sempre, così come succedeva prima dei lavori.
La resistenza non si tocca!
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Programma 25 aprile:
ore 9:30 ritrovo presso i giardini del centro studi
ore 10:00 intervento e deposizione di fiori ai cippi dedicati a Martelli e agli internati nei campi di sterminio
ore 10:30 corteo fino all’ex caserma Martelli
ore 11:00 interventi e deposizione corona per ricordare i partigiani fucilati
ore 12.00
Musica e ristoro
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Iniziativa Libertaria – Pn
Casa del Popolo – Pn
www.storiastoriepn.it
ANPI – Pn
Ecotransfem Baba Jaga – Pn
Individualità di Pordenone e Veneto orientale

TRIESTE

Come ogni anno saremo la mattina fuori dalla Risiera a diffondere il nuovo numero di Germinal fresco di stampa, Umanità Nova e a volantinare.

Gruppo Anarchico Germinal

Dettagli

Data:
25 Aprile 2023

Luogo

torino