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Roma: rassegna CINE (M)ART IUS – The limits of control (2009)
Marzo 20 @ 19:00 - 23:30
Per il mese di marzo mettiamo a confronto due registi come Warhol e Jarmusch, che si sono distinti nell’immortalare umanità strana, gente fuori di testa, diversi, emarginati, artisti contro, o tutto ciò che la maggioranza ritiene tali. In questi film tutta gente molto cool: non c’è molta differenza tra l’impassibilità di una Nico o di una Edie Sedgwick, per non parlare di un Lou Reed, in Warhol, e quella surreale di un Bill Murray o dei vari zombie, vampiri e Ghost dogs in Jarmusch.
Il tutto mentre il mondo intorno, spesso assurdo caotico e folle, sembra in procinto di disgregarsi.
In “Vinyl” Warhol mette in scena una sgangherata versione di “Arancia meccanica” col consueto stile iperrealista, camera fissa, piano sequenza al massimo delle possibilità tecniche (Warhol si procurò una cinepresa speciale con caricatori di pellicola maggiorati per limitare al più possibile gli stacchi) unità di tempo e luogo, spazio chiuso cubico come un grande acquario o grande gabbia come metafora del mondo. Recitazione casuale, gente che arriva sul set e si mette a vedere che succede, performance sadomaso, poi la pellicola finisce… Il cast è quello leggendario dei primi film di Warhol, in primis l’iconico protagonista Gerard Malanga, poi tra gli altri Ondine, e la magnetica Edie Sedgwick che si limita a osservare il delirio con aria tra l’indifferente e l’attonita…
“The Velvet Underground & Nico” è la ripresa di una performance del leggendario gruppo newyorkese; tutto è come dovrebbe essere, volume mostruoso, distorsione totale, un noise che anticipa di decenni tutto il postrock, postpunk, postelettronica, estetica video che asseconda il suono quindi inevitabilmente sporca e distorta… Il tutto mentre l’algida Nico si limita a suonare il tamburello, vera e propria installazione vivente… La realtà fa irruzione con il piccolo Ari, il figlio di Nico, che si aggira sul set, poi con la polizia che nel bel mezzo delle riprese arriva e spegne gli amplificatori…
Passiamo al nuovo millennio con due film recenti di Jim Jarmusch, regista il cui legame con la scena newyorkese è evidente fin dal primo film “Permanent vacation”. In “Limits of control”, del 2009, è evidente l’intento di Jarmusch di giocare coi limiti della comprensione umana di un mondo divenuto puro gaming, le cui regole, oltre che assurde, cambiano continuamente di senso. È un film fatto di continui citazionismi, iconografici, letterari, cinematografici; lo spazio e il tempo sono un labirinto dove il protagonista si aggira tentando di portare a termine una misteriosa missione, eliminare un americano (ovviamente Murray) che è da qualche parte in un luogo inaccessibile, cercando di collegare fra loro indizi apparentemente insensati forniti da personaggi enigmatici. Siamo più dalle parti di Jodorowsky che di Linch, ma lo stile di Jarmusch è inconfondibile. Grande colonna sonora (lo stesso Jarmusch, Sunn O))), Earth e Boris). Probabilmente il suo film meno compreso e più massacrato dalla critica.
“Paterson”, del 2016, racconta una settimana nella vita di un autista di autobus di nome Paterson, che vive a Paterson, New Jersey, una cittadina industriale come tante, e di sua moglie Laura, casalinga. Tutto sembra ordinario, dimesso, lontano dai riflettori, eppure la vita si insinua nella quotidianità della coppia, come una speciale grazia, una luminosità che li rende a loro modo eroi della lotta alla disumanizzazione che avanza. Ancora una volta Jarmusch ci racconta di persone ai margini, dimenticate dai grandi giochi del potere, ma che proprio nel loro non rassegnarsi nonostante tutto rappresentano l’umanità che resiste.
6 marzo Vinyl (Andy Warhol, 1965)
13 marzo The Velvet Underground & Nico (Andy Warhol, 1966)
20 marzo The limits of control (Jim Jarmusch, 2009)
27 marzo Paterson (Jim Jarmusch, 2016)
Come sempre ci vedremo ogni mercoledì alle ore 19:00 in Via Vettor Fausto 3, Garbatella (entrare dal portone e scendere le scale)
Gruppo Anarchico Bakunin, F.A.I. Roma e Lazio