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Pordenone: la solidarietà non è reato, complici con chi va a processo!
23 Ottobre 2021 @ 18:00 - 23:00
Ci sono tempi in cui abbiamo bisogno di rintanarci, per raccogliere energie, riposare o progettare, metterci un po’ d’accordo con la nostra vita o molto semplicemente lenire ferite.
Lo si può fare se, nonostante difficoltà e fatiche, la quotidianità ci permette comunque di avere un tetto sopra la nostra testa, un letto su cui sdraiarci, un reddito per vivere.
Ma se in mancanza di tutto questo, che a noi pare così scontato, si aggiungono persecuzioni, paura, traumi, guerre, torture e morte attorno a noi, a partire delle persone più care o prossime, la percezione del tempo, di quel tempo per noi assume un altro significato.
Accade, accade da tanto, in realtà da sempre, che un’infinità di persone si trovino in mancanza di questo tempo.
Ed è accaduto in modo significativo qualche anno fa anche a Pordenone.
Decine e decine di migranti, spesso giovanissimi, capitavano nella nostra città, passando da frontiere, polizie, cani alle calcagna, pestaggi, fame e quanto possono offrirti migliaia di km tra paesi diversi se sei un profugo, un fuggitivo, un ricercatore di felicità (dategli il significato che volete voi).
E nell’approdare si trovavano da un parte le istituzioni, democratiche e liberali, a prenderli a calci nel culo, non concedendo né dormitori né cibo, con i vigili a rubare loro ogni notte coperte e vestiti. Dall’altra un eterogeneo gruppo di persone, associazioni, singoli od organizzati, che si proponevano di offrire pasti caldi, giacigli dignitosi, vestiti, insomma l’accoglienza dovuta a viandanti in cerca di umanità.
Per farlo, questa rete solidale di persone, ha rinunciato al tempo di cui sopra pensando che ci fossero delle priorità: provare a condividere, assieme e nei modi più diversi, una parte del privilegio (che tale non dovrebbe essere) per dare una possibilità di riscatto a chi dormiva in strada.
Oggi tre di quelle volontarie, assieme a 9 di quei rifugiati, sono sotto processo.
Imputati per aver socializzato umanità, per aver solidarizzato con bisognosi, per aver rinunciato a un po’ di quel tempo buono per se, per donarlo a chi quel tempo non l’aveva più. E forse non l’ha mai avuto.
A denunciarle l’INAIL, per invasione di parcheggio, col sostegno dell’amministrazione comunale e la polizia nel ruolo di mandanti ed esecutori.
Qui storia e rassegna:
Cosicché noi, che fin da subito siamo stati parte attiva in questa solidarietà, partecipando a quell’aiuto con beni primari e allestimenti precari ma vitali o organizzando benefit per le spese sempre necessarie nell’affrontare quell’emergenze, oggi diamo la piena e incondizionata solidarietà alle e agli imputati.
Ci autodenunciamo come complici di quel “reato di solidarietà” e invitiamo tutte e tutti a partecipare alla serata benefit che organizziamo sabato 23 ottobre, dalle 18.00 al Circolo Libertario E. Zapata in Via Ungaresca, 3B.
Ci sarà l’intervento della Rete Solidale, buona musica e una cena a buffet di autofinanziamento per sostenere le spese processuali di chi ha riscattato la dignità di un’intera provincia.
Vi aspettiamo!
Iniziativa Libertaria – Pordenone