- Questo evento è passato.
Alessandria :presidio contro guerra, fabbriche d’armi e missioni militari all’estero
26 Marzo 2022 @ 17:00 - 20:00
in Piazzetta della Lega ore 17,00
CONTRO GUERRA, FABBRICHE D’ARMI E
MISSIONI MILITARI ITALIANE ALL’ESTERO
“È LA SOMMA CHE FA IL TOTALE!”
Un tetro teatro di guerra incombe nuovamente sull’Europa e nel mondo intero.
Di fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d’attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.
Le guerre sono il risultato degli affari economici e di potere, per questo non ci uniamo al coro di quelli che si dicono stupiti difronte ad un evento che in realtà era facilmente prevedibile già nel 1999 all’indomani dei bombardamenti sulla Serbia da parte degli aerei Nato, dei quali era parte la squadriglia italiana inviata dal governo D’Alema .
La politica d’espansione ad Est degli Stati Uniti inevitabilmente avrebbe avuto, prima o poi, dei contraccolpi.
L’inserimento, a forza di bombe, nello scenario di una Yugoslavia in decomposizione, con la militarizzazione del Kosovo, (le truppe italiane sono ancora lì) evidenziava l’inizio di una politica di avvicinamento militare a quello che rimaneva dell’ex Unione Sovietica approfittando della profonda crisi in cui versava dopo il suo scioglimento e il “libera tutti” alle varie repubbliche federative dal Baltico, all’Ucraina, alla Bielorussia, a quelle asiatiche e caucasiche.
Questa recente escalation bellica in Ucraina non è una casualità, si presenta con le stesse modalità e gli stessi scopi di sempre, quelli delle guerre di conquista ! É la conseguenza naturale della competizione per la spartizione del globo nell’esclusivo interesse di monopoli e grandi aziende.
Gli stati che gestiscono la politica e l’economia del mondo, preparano la guerra, come uno strumento di espansione e di accaparramento di risorse e mercati.
L’attacco Russo all’Ucraina è l’ultimo atto di una guerra imperialista!
Le conseguenze di questo conflitto ci spaventano
• perché chi è avido di conquista è da sempre accecato dal potere e poco incline a vedere il pericolo che può causare al mondo intero.
• Perché investono SUBITO E DIRETTAMENTE anche noi, operai, studenti, pensionati, che stiamo già subendo una serie di rincari pesanti rispetto ai beni di prima necessità, che rischiano di aumentare ulteriormente a causa delle sanzioni dell’UE alla Russia, specie in campo energetico.
• I soldi stanziati dal governo italiano per la guerra in Ucraina (i primi 170 milioni qualche giorno fa) sono fondi sottratti alla spesa sociale che si aggiungono ai 70 milioni al giorno di spese militari.
• Inoltre, la guerra diventa un’occasione per prorogare lo stato d’emergenza e limitare ulteriormente il diritto al dissenso e alla protesta. Non dobbiamo cadere nel tranello della propaganda martellante che maschera la tendenza alla guerra degli imperialismi degli stati. Propaganda che, soffiando su rigurgiti nazionalisti, aizza a parteggiare per la guerra e alimenta il razzismo contro i/le migranti. La guerra che oggi si sta combattendo altro non è che un affare goloso per i ricchi signori della morte: dalle aziende produttrici di armi come la Leonardo, la BAE Systems, la Northrop Grumman Corporation, ai monopoli del petrolio e dell’energia, come Shell, Total, Gazprom ed Eni. Inoltre, è un’occasione ghiotta per gli Stati per aumentare le spese militari già in costante crescita a discapito delle spese sociali.
La nostra solidarietà va a tutti i popoli del mondo vittime delle guerre e delle aggressioni di tutti gli imperialismi. Non va certo ai governi imperialisti della Russia, dei paesi della Nato, dell’Unione europea o dell’Ucraina.
Richiediamo una degna accoglienza senza discriminazioni di chi fugge dalle guerre mentre la fortezza Europa chiude i confini da anni nella rotta balcanica e la Polonia fa congelare donne, uomini e bambini al confine con la Bielorussia.Detto questo possiamo parafrasando il grande Totò dire che “è la somma che fa il totale” questa è la somma dei generali e dei capi di stato, noi proponiamo i nostri numeri le nostre risposte manifestando contro l’invio di armi e militari, contro la presenza militare Italiana nel mondo, contro l’Eni, contro le fabbriche d’armi, contro le basi NATO. Sono tutte lotte che possiamo fare senza allontanarci tanto da casa, questo lo dobbiamo ai disertori Russi e bielorussi che subiscono la repressione, lo dobbiamo a chi manifesta contro la guerra in Ucraina, in Russia e in Bielorussia, lo dobbiamo a chi è in piazza contro la NATO, in Sicilia, in Sardegna, in Friuli e ovunque.
2 APRILE MILANO
ore 14,30 MANIFESTAZIONE, ritrovo in Piazza Affari
CONTRO LE POLITICHE GUERRAFONDAIE DELL’ENI
E CONTRO TUTTE LE GUERRE.