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Rimini: Oltre l’aspra stagione: memoria, storia forse racconto – Ciclo di quattro incontri di confronto e lettura sugli anni ‘80

Giugno 21 @ 17:00 - 23:30

Venerdì 21 giugno 2024 – h. 17.00: prima chiacchierata introduttiva alla Biblioteca Libertad

Incontri di lettura

Oltre l’aspra stagione: memoria, storia forse racconto – Ciclo di quattro incontri di confronto e lettura sugli anni ‘80

1° Incontro: settembre 2024
– Anni Ottanta. La grande mutazione, a cura di Emiliano Laurenzi, Fabrizio Violante, Manifestolibri 2023
– Enrico Palandri, Pier. Tondelli e la generazione, Laterza 2005

2° incontro
– Pier Vittorio Tondelli, Un weekend postmoderno. Cronaca dagli anni ’80,
Bompiani prima edizione 1989

3° incontro
– Bot racconta: “tra ’80 e ’90: Rimini da Tondelli a Brolli”

4° incontro
Sentimenti dell’aldiquà. Opportunismo paura cinismo nell’età del disincanto, autori vari Theoria 1990 ora Deriveapprodi

Dopo “l’aspra stagione”, al di la del lungo ’68 italiano che si chiude alla fine degli anni settanta proseguiamo gli incontri guidati dal volume collettivo su Anni Ottanta. La grande mutazione.
Gli anni ’80: fine al discorso rivoluzionario, fine del grande cambiamento, della grande politica, tempo del riflusso, fine di un ciclo di lotte operaie: l’asse che aveva unito le lotte operaie e quelle studentesche si fa fragile, fino alla sconfitta al referendum sulla scala mobile: Fine della “classe operaia”, la marcia dei 40.000 alla Fiat di Torino. In quegli anni chiudono diversi giornali Lotta continua nel ’82, Avanguardia Operaia sempre nel ’82, Re Nudo nel ’80, ma in quello stesso anno inizia la pubblicazione di Frigidaire. Il movimento si disfa, di disperde, si ritira in spazi comuni, nei centri sociali, si fa carsico.
Ci sono stati dei vincitori, dei vinti, c’è stata secondo alcuni “una controrivoluzione capitalista”. Si diventa forse “marrani”, le identità e le appartenenze si fanno incerte, fluide, appaiono nuovi discorsi.

Un esplorazione aperta di nuovo e ancora di più rispetto agli anno ‘’70, tra memoria, storia e racconto per dirla con Enrico Palandri che così sintetizza la sua generazione e quella di Pier Vittorio Tondelli

“La nostra, la mia e di Pier, è stata una generazione di eretici. Perché se la storia è sempre storia dei vincitori, l’eresia è la storia degli sconfitti. Gli anni della nostra giovinezza sono stati anni di sangue e di piombo e non solo per chi si è armato ed è caduto per scelta o per una bomba lasciata in una piazza, in una banca o una stazione, ma perché intorno a quegli scontri terribili si sono affrontati, intrecciati e dispersi temi che venivano discussi e pensati in quegli anni da tutti gli italiani. Difficile perfino dire chi ha vinto, in quella guerra. (Perché la storia e la vittoria si costruiscono con un consenso, ma il consenso su quel che abbiamo vissuto non esiste più, nessuno lo ha davvero cercato e oggi non si sa neppure tra chi dovrebbe esistere.)
Il “movimento” degli anni settanta non era un partito di cui siano sopravissuti i quadri in cerca di nuovi impieghi, ma solo una miriade di frammenti. Era fatto di persone che aderivano a una tendenza senza struttura, e una volta che la tendenza è stata riassorbita, o deviata, o semplicemente si è esaurita, noi ci siamo ritrovati molto soli nella storia. C’erano centinaia di migliaia di persone in piazza, si vincevano referendum, il giorno dopo non c’era più nessuno e si viveva più rassegnati.”
da Enrico Palandri, Pier. Tondelli e la generazione: 

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Data:
Giugno 21
Ora:
17:00 - 23:30