L'anagrafe dei sommersi
Da alcuni anni, il ministero dell’interno – o dell’inferno, secondo un noto detournement – mette a disposizione nel sito web istituzionale un raggelante “Registro dei cadaveri non identificati”, periodicamente aggiornato, in cui sono elencati tutti i ritrovamenti di persone senza documenti decedute anonimamente; per lo più migranti giunti senza vita sulle coste italiane, senza dimora morti in strada, donne vittime della prostituzione e suicidi. I corpi, in attesa di identificazione, dopo gli accertamenti giudiziari di rito restano per qualche tempo custoditi nelle celle frigorifere degli istituti di medicina legale o negli obitori: corpi che attendono di essere ritrovati da qualcuno...
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