La violenza dell’occupazione militare si scatena contro i movimenti di resistenza. Lo scorso 6 settembre l’esercito israeliano ha ucciso l’attivista turco-americana Ayşenur Eygi mentre partecipava a una manifestazione pacifica a Baita, vicino Nablus. Fin da subito l’agenzia di stampa palestinese Wafa riportava che l’attivista, cittadina statunitense, «partecipava al progetto Faz3a, che lavora per sostenere e proteggere gli agricoltori palestinesi dalle…
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NO MUOS 2024
Ecco il report dell’assemblea finale del campeggio No Muos 2024. L’assemblea è stata molto partecipata e sono venute fuori 4 questioni sulle quali si è deciso di lavorarci durante quest’anno. Come ogni anno l’assemblea raccoglie e poi comprende in che modo possono diventare operative le questioni emerse a partire già dalla prima assemblea di movimento che abbiamo detto sarà a…
Leggi di piùI No MUOS in corteo verso la base militare della US NAVY: reti tagliate, la polizia lancia gas CS
Domenica 4 agosto si è svolto un corteo verso la base NRTF della marina militare americana, partito dal presidio No MUOS, dove si era svolta nei giorni precedenti la decima edizione del campeggio di lotta No MUOS. Il corteo, indetto dal movimento No MUOS, ha raggiunto il cancello principale della base, per poi proseguire verso la stazione del MUOS, sistema…
Leggi di piùSan Rossore: riprendere la lotta contro la nuova base
Mezzo miliardo per hub della guerra Oltre mezzo miliardo di euro per la nuova base delle forze speciali dei Carabinieri che dovrebbe essere costruita tra Pisa e Livorno, all’interno del Parco di San Rossore. Questa è la denuncia del Movimento No Base che dall’aprile 2022 organizza l’opposizione dal basso alla nuova megacaserma per GIS e Tuscania. La riunione del Consiglio…
Leggi di piùSaint-Imier. Alcune precisazioni.
Su Malamente, rivista di lotta e critica del territorio, è apparso un articolo redazionale che difende le posizioni della redazione a proposito dell’aggressione russa all’Ucraina. Nell’ambito di questo articolo la redazione di Malamente attacca in un modo che a me appare assolutamente gratuito la Federazione Anarchica Italiana. Le accuse rivolte alla F.A.I. sono quelle di ostracismo preconcetto, di accuse ingenerose…
Leggi di piùDigitale e militare. Tra alti profitti e bassa occupazione, dual use e impatto ambientale.
Lo scorso 20 Giugno presso lo spazio Micene di Milano si è tenuto l’incontro sul tema “La Prospettiva della riduzione del tempo di lavoro” promosso dall’Associazione Culturale Pietro Gori, nell’ambito del quale si è tenuta una mia relazione sul tema “Digitale. Strumento dei conflitti e causa di sfruttamento delle risorse naturali”, del quale vi riassumo alcuni concetti. Se dovessimo indicare…
Leggi di piùVerso il ritorno della naja obbligatoria?
Nel nostro paese la naja obbligatoria non è mai stata abolita, perché la legge n. 226 del 23 agosto 2004 prevede solo la sospensione delle chiamate. In qualsiasi momento il governo può decidere la riattivazione del servizio militare. Dal 1° gennaio 2005 i ragazzi che compiono 18 anni non ricevono più la “cartolina rosa” per la naja. La naja obbligatoria…
Leggi di piùNon apriamo quel segnale! Lottiamo contro i treni militari!
L’accordo Leonardo-RFI siglato lo scorso 15/04/2024 sancisce definitamente la militarizzazione della rete ferroviaria e di parte del trasporto ferroviario cargo italiano. Tuttavia è bene precisare che l’accordo di aprile ufficializza solo ciò che era già in atto da tempo, in quanto sia RFI che il settore cargo FS sono all’opera sul tema militare da prima della firma d’intesa Leonardo-RFI. Chi…
Leggi di piùSchede e proiettili
A margine delle ultime elezioni europee La paura della guerra provoca effetti impensabili. Un stella della galassia bordighista, alla vigilia delle elezioni europee, ha lanciato un incitamento al voto contro la guerra. In questo incitamento si legge: “Votando contro la guerra impediremo loro di spacciarsi per “democratici”, impediremo loro di addossare alla nostra “indifferenza” le loro responsabilità!!”. Proprio la paura…
Leggi di piùInceppiamo la macchina della morte
Industria bellica e movimento antimilitarista La macchina della morte è uno dei principali assi di crescita dell’economia capitalista. Non si tratta di una scelta spontanea dettata dal mercato, è piuttosto un indirizzo preciso delle istituzioni politiche nazionali e internazionali. Per chiarire questo concetto, riporto di seguito passi di relazioni e comunicati in merito alla macchina della morte: l’industria bellica. L’industria…
Leggi di più2 giugno, Roma antimilitarista e libertaria. Tutta un’altra parata!
Domenica 2 giugno ci siamo trovati allo Spazio anarchico 19 luglio in via Rocco da Cesinale 18 a Garbatella a partire dalle ore 12:00 con un pranzo solidale e dal primo pomeriggio ci sono stati diversi interventi artistici. In contrasto alla fittizia propaganda nazionalista e guerrafondaia che ha animato ancora una volta la parata militare del 2 giugno a Roma,…
Leggi di piùLa corsa alle armi produce profitti miliardari
A più di otto mesi dall’inizio della guerra a Gaza, ad oltre due anni dell’invasione russa in Ucraina le spese militari sono volate alle stelle. Il riarmo è globale. Chi sta facendo la parte del leone sono le industrie belliche d’oltreoceano, ma in gran parte anche quelle del Vecchio continente. Mentre le industrie nord americane sono da tempo scafate per…
Leggi di piùAntimilitarist* alla Leonardo. Presidio di fronte all’industria bellica di Campi Bisenzio.
Venerdì 24 maggio, l’Assemblea antimilitarista toscana ha indetto una manifestazione/presidio davanti alla Leonardo di Campi Bisenzio. La Leonardo è un’azienda produttrice di armi esportate nei vari conflitti in giro per il mondo, compreso il conflitto arabo-israeliano, rendendosi quindi responsabile dell’attuale genocidio in corso a Gaza nei confronti del popolo palestinese. Il presidio ha visto la partecipazione di varie realtà antimilitariste…
Leggi di piùIl problema è tutto l’esercito. Una lettera da un renitente israeliano.
Cari tutti, Sono Mattan. Sono il direttore esecutivo di Refuser Solidarity Network e un renitente israeliano. Vi scrivo perché vorrei farvi sapere come le azioni del governo statunitense contro la guerra possano distrarre dalla radice dei problemi, l’oppressione sistematica dei palestinesi da parte di Israele. Potete sostenere i resistenti e i renitenti, come me, che si esprimono contro l’occupazione e…
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