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Sud Sudan: sangue contro petrolio

Sud Sudan: sangue contro petrolio
Le banche e gli investitori europei hanno investito 700 milioni di euro e concesso prestiti per oltre 4 miliardi di euro a due compagnie petrolifere che operano in Sud Sudan legate all’aggressione militare contro i civili Le joint venture delle compagnie petrolifere sono la principale fonte di entrate per l’esercito sudsudanese, che ha una storia ben documentata di attacchi contro civili e violenza sessuale da quando è scoppiato il conflitto nel paese nel 2013. Il controllo delle aree petrolifere in cui operano le aziende è stato uno dei principali motori della violenza e le popolazioni locali sono state sfollate con... Leggi tutto

Guerra, energia, capitalismo

Guerra, energia, capitalismo
Quanto in corso nell’est europeo mette sotto i riflettori diverse questioni, tra le quali il rapporto tra guerra ed energia, dove i media non sempre colgono le complessità di questa relazione. La vicenda russo-ucraina fa emergere due nodi fondamentali, uno geopolitico e l’altro economico, nei quali l’energia gioca un ruolo decisivo. Per quanto riguarda l’aspetto geopolitico i mezzi d’informazione tendono a sottolineare solo la dipendenza della UE dalle fonti energetiche russe, gas in particolare. Il dibattito è quindi rivolto alla ricerca di altri fornitori internazionali (la recente visita di Di Maio unitamente all’ad di ENI De Scalzi in Qatar ne... Leggi tutto

Vecchio scarpone. L’Italia partecipa all’escalation in Europa orientale.

Vecchio scarpone. L’Italia partecipa all’escalation in Europa orientale.
Sono stato indeciso se rendere pubbliche o meno queste mie riflessioni sulla crisi in Ucraina, da una parte per non aggregarmi alla variopinta schiera degli estimatori di Putin, dall’altra per non sbilanciarmi in affrettate previsioni che possono essere sempre smentite dall’evoluzione degli avvenimenti. La recente presa di posizione del presidente ucraino Zelensky lancia più di un’ombra sulla campagna allarmistica in atto negli USA e in Europa a proposito della minaccia di invasione russa. In una conferenza stampa con i media stranieri, il leader ucraino ha affermato che la minaccia di invasione russa non è più alta oggi che nel 2021... Leggi tutto

Il greenwashing dell’Unione europea. Gli aumenti del prezzo delle bollette.

Il greenwashing dell’Unione europea. Gli aumenti del prezzo delle bollette.
È indubbiamente anomalo che un ministro in carica annunci l’aumento del prezzo delle bollette della luce. Neanche quando l’ENEL era il monopolista del settore ed era direttamente controllato dal governo, si è mai sentito un ministro fare un’affermazione del genere: si preferiva lasciare all’utenza la sorpresa dell’aumento del prezzo e si evitavano contraccolpi in termini di consenso politico. Oltre alla preoccupazione di chi sarebbe stato strangolato dagli aumenti, ha perciò destato stupore il fatto che l’annuncio che le bollette della luce sarebbero aumentate del 40% fosse stato fatto dal Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Che l’annuncio giungesse a... Leggi tutto

PDVSA e Misiones Sociales

PDVSA e Misiones Sociales
In articoli precedenti accennavamo a come, nell’età del petrolio, il territorio venezuelano facesse gola a multinazionali e governi stranieri. Il discorso che affronteremo ora è come la rendita petrolifera sia stato il principio cardine di tutte le politiche sociali ed economiche venezuelane. La PDVSA La nascita dell’azienda petrolifera di Stato è da ricercarsi nella nuova era democratica inaugurata dal presidente della Repubblica venezuelana Rómulo Ernesto Betancourt Bello, che avvenne dopo la caduta del dittatore e generale di divisione Marcos Pérez Jiménez il 23 Gennaio 1958. La firma del “Pacto de Puntofijo” o “Alternaciòn Bipartidista” il 23 Ottobre dello stesso anno... Leggi tutto

Una vera rivoluzione?

Una vera rivoluzione?
Potrebbe sembrare strano ma agli inizi del Novecento i primi modelli di auto elettriche erano già circolanti ed erano più venduti rispetto a quelli a benzina. La Detroit Electric, un modello stradale, aveva un’autonomia di circa 110 km e raggiungeva la velocità massima di circa 28 km/h che, per l’epoca, era considerata adeguata per spostarsi in città. Il record di velocità era però già stato stabilito nell’aprile del 1899 quando Camille Jenatzy con il suo veicolo elettrico a forma di razzo raggiunse la velocità massima di 105,88 km/h. Date le problematiche legate alla ricarica delle batterie ed alla conseguente limitata... Leggi tutto

Contro la devastazione ambientale in USA

Contro la devastazione ambientale in USA
Lo scorso‭ ‬4‭ ‬dicembre l’Usace,‭ (‬United States Army Corps of Engineers,‭ ‬l’equivalente del nostro Genio Militare‭) ‬ha comunicato ufficialmente che,‭ ‬su richiesta dell’Amministrazione Federale,‭ ‬avrebbe rifiutato il permesso al controverso progetto dell’oleodotto Dakota Access Pipeline contro cui gruppi di nativi americani e di attivisti del clima avevano organizzato numerose proteste,‭ ‬bloccando i lavori‭ ‬che da settembre all’inizio di dicembre erano riusciti ad avanzare solo di pochi metri.‭ ‬La comunicazione dell’Usace è arrivata all’improvviso di domenica.‭ ‬Se non ci fosse stato lo stop dei lavori,‭ ‬per il giorno successivo,‭ ‬lunedì‭ ‬5‭ ‬dicembre,‭ ‬era già stato previsto lo sgombero forzato dell’accampamento dei... Leggi tutto

La truffa del petrolio lucano

La truffa del petrolio lucano
Più di tremila giovani ogni anno lasciano la Basilicata. Le trivelle continuano a pompare una ricchezza che non li sfiora. E loro vanno via dalla regione più povera d’Italia dove il 31,6% di chi ha dai 15 ai 34 anni non ha uno straccio di lavoro, e più del 28% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà. Dai pozzi di petrolio non sono usciti né lavoro, né sviluppo. Altro che Texas, altro che “Libia di casa nostra”, come sosteneva il governatore Vito De Filippo, Pd. Dopo decenni di trivellazioni Potenza non è Dubai, la Val d’Agri non... Leggi tutto

Guerra & Petrolio

Guerra & Petrolio
Al momento in cui scrivo, non si sa ancora se la tregua raggiunta in Ucraina reggerà, o si assisterà al riaccendersi del conflitto. Il cuore del conflitto è la città di Debal’tseve, importante nodo ferroviario e stradale nella regione di Donetsk, passata dal controllo degli indipendentisti filo-russi a quello dell’esercito regolare ucraino. Oggi a Debal’tseve ci sono migliaia di militari assediati, senza acqua né energia elettrica. I ribelli filorussi sostengono che la zona di Debal’tseve è al di fuori degli accordi di Minsk, quindi per l’esercito ucraino le cose non si mettono bene. Ma è tutta la situazione militare che... Leggi tutto