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Parenti serpenti. Sull’ideologia dell’“Unico Stato Democratico”

Parenti serpenti. Sull’ideologia dell’“Unico Stato Democratico”
Chi mi conosce sa che non ho certo simpatie per il pensiero nietzscheano; allo stesso tempo però, come suol dirsi, anche un orologio rotto due volte al giorno segna l’ora esatta. Nel quarto capitolo di Al di là del Bene e del Male (“Detti e Intermezzi”), Nietzsche afferma che “Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E quando guardi a lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro”. Questa frase può servirci per comprendere come l’ideologia, continuamente ripetuta dai nostri media mainstream, per cui Israele andrebbe appoggiata a prescindere da tutto in... Leggi tutto

Jin, Jihan, Azadi – Zan Zendeghi, Azadi!*
Iran: continuano le proteste



Jin, Jihan, Azadi – Zan Zendeghi, Azadi!*
Iran: continuano le proteste


*Jina Amini vive, Jin, Jihan, Azadi – Zan Zendeghi, Azadi! – Donna, Vita, Libertà!

 È passato un anno da quella terribile notte nella quale Jina Amini venne arrestata dalla polizia religiosa (Basij) a Tehran, dove si trovava con la famiglia in vacanza. Dopo l’arresto, la giovane curda del Rojhelat, il territorio curdo che rientra nei confini dell’odierno Iran, muore per un’emorragia celebrale con ferite riconducibili ad un pestaggio. 
 A seguito della sua morte in tutto il paese si svilupparono importanti proteste aspramente represse dalle autorità della Repubblica Islamica. Nel giro di tre mesi si contarono almeno 476 persone uccise... Leggi tutto

Donna Vita Libertà. 8 Marzo: donne libertarie al Circolo”Berneri” di Reggio Emilia.

Donna Vita Libertà. 8 Marzo: donne libertarie al Circolo”Berneri” di Reggio Emilia.
Come Donne Libertarie, l’8 marzo scorso, abbiamo organizzato un collegamento con Giacomo Sini (fotoreporter, attivista militante della FAI di Livorno, collaboratore dell’Espresso e di altre testate) e con una compagna e giornalista freelance iraniana, fuoriuscita e che vive in Europa. Abbiamo cercato così di comprendere un po’ di più, grazie ad entrambi, la situazione delle donne e non solo, attualmente in Iran. Le notizie che a noi giungono sono incredibilmente difficili da credere e invece sono reali: sono vietate alcune delle più normali attività di relazione sociale della vita umana. Anche il rapporto col corpo della donna a cui si... Leggi tutto

Iran, proteste e internet: le due facce della medaglia.

Iran, proteste e internet: le due facce della medaglia.
Interessarsi di Internet e argomenti simili davanti a uno scenario, come quello attuale in Iran, dal quale arrivano segnali sulla possibilità di rivolgimenti sociali significativi, potrebbe sembrare di volersi occupare di mere questioni tecnologiche piuttosto che di quelle politiche. In realtà, anche attraverso riflessioni che riguardano argomenti come le reti telefoniche e l’accesso a Internet, è possibile valutare la situazione esistente in un paese, anche a dispetto della scarsità o della mancanza di fonti dirette attendibili. Per esempio, guardando la Home del sito ufficiale del Governo iraniano sembrerebbe che la situazione nel paese sia di assoluta tranquillità... Leggi tutto

Le proteste di massa in Iran continuano a crescere e a diventare più forti

Le proteste di massa in Iran continuano a crescere e a diventare più forti
Dopo 35 giorni le manifestazioni di protesta si stanno diffondendo in altre regioni dell’Iran come Tabriz. Sabato 22 ottobre gli/le student* hanno protestato fuori dall’Università di Medicina di Tabriz. L’aspetto importante delle proteste è che le persone sono ancora indipendenti, non sono controllate dai partiti politici o da agenti stranieri. Secondo un compagno curdo che vive in Iran, il popolo ora si è organizzato, in special modo nella parte curda iraniana, nelle strade e nei quartieri. Vengono costituiti gruppi autonomi, comitati con nomi diversi, come una Shura, consiglio rivoluzionario, assemblea etc. Nel frattempo venerdì un gruppo anonimo di hacker ha... Leggi tutto

Iran: le donne lottano in autonomia

Iran: le donne lottano in autonomia
Smascherare la falsa solidarietà di chi sostiene l’oppressione 
Sono due settimane che non riesco a staccare gli occhi dagli schermi del mio portatile e del mio cellulare, gli unici mezzi che mi collegano all’Iran in questo momento. Ho passato innumerevoli ore a guardare i video delle proteste nella mia città natale dove ho vissuto, riconoscendo alcune strade, negozi e luoghi – scene familiari, vividi ricordi di grandi o piccole rivolte del passato. È sempre più difficile riuscire a lavorare o a dormire senza svegliarsi con il battito cardiaco accelerato. È snervante guardare le proprie sorelle che vengono picchiate dalla polizia... Leggi tutto

Per Masha Amini. Squarciamo il velo della repressione.

Per Masha Amini. Squarciamo il velo della repressione.
Lx anarchichx hanno sempre sostenuto e sempre sosterranno le rivolte di massa spontanee. Le rivolte di massa spontanee sono il segnale dell’aumento del malcontento, della resistenza e della presa di coscienza dellx oppressx contro il sistema dominante e le autorità. Benché le proteste, le sommosse e le rivolte possano assumere dei nomi e dei colori diversi, nella sostanza, rappresentano la resistenza all’oppressione, alla brutalità delle autorità e il rifiuto di ogni sistema oppressivo.  Sebbene la ragione scatenante della rivolta dellx oppressx nelle città iraniane sia stata l’omicidio di Masha Amini (una ragazza curda di 22 anni), la quale si era... Leggi tutto

Iran: ennesima violenza di Stato contro le donne

Iran: ennesima violenza di Stato contro le donne
Mahsa Amini, una ragazza curda di 22 anni, è morta il 16 Settembre in Iran dopo tre giorni di coma. La morte è stata causata dal violento arresto da parte della famigerata “polizia morale” iraniana – in quanto Amini non aveva rispettato la regola sull’indossare correttamente l’hijab. Suo fratello Kiarash Amini, che in quel momento era presente fuori dalla casa di detenzione ed era stato maltrattato dalla polizia, ha dichiarato: “Dopo due ore di attesa e dopo aver sentito le urla dall’interno della casa di detenzione, mia sorella è stata portata in ambulanza all’ospedale “Kasra” di Teheran”. Dopo la morte... Leggi tutto

Le relazioni inconfessabili

Le relazioni inconfessabili
Il confronto tra Armenia e Arzebaijan ci offre l’opportunità di riavvolgere il filo della matassa del Risiko mediorientale ed in particolare nella regione del Caucaso, che sta assumendo e sempre più lo assumerà, un ruolo strategico fondamentale, non solo a livello locale ma anche sul piano geopolitico globale. La regione caucasica, periferia estrema del continente euroasiatico è un bimillenario punto di incontro tra l’Asia e l’Europa, un esempio di “archeologia etnica” che rende di non semplice valutazione sia il passato sia soprattutto il presente. Per dare una lettura (tra altre possibili) della situazione attuale occorre partire da valutazioni che mettano... Leggi tutto

Per comprendere la guerra Usa-Iran

Per comprendere la guerra Usa-Iran
A seguito dell’attacco aereo americano che ha ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani il 3 gennaio e degli attacchi missilistici iraniani contro le posizioni statunitensi in Iraq il 7 gennaio, una considerevole ansia sta montando per l’escalation della guerra tra Stati Uniti e Iran. In un ambiente mediatico guidato principalmente dalla paura e dall’indignazione, le cattive notizie viaggiano veloci e le loro nefaste interpretazioni viaggiano ancora più velocemente. Da parte nostra, prevediamo un intensificarsi della guerra, che però assumerà una forma più diffusa e sfumata rispetto al tipo di guerra convenzionale che la maggior parte della gente si aspetta. In... Leggi tutto

Iran: una pericolosa recita

Iran: una pericolosa recita
Le energie accumulatesi lungo la faglia geopolitica del Golfo Persico hanno trovato uno sfogo nell’omicidio del generale Soulemani da parte degli Stati Uniti. Il futuro ci dirà se questa scossa porterà ad un assestamento o sarà il preludio di un conflitto di ampia scala. Emergono comunque alcuni dati che vanno analizzati e tenuti in considerazione: ancora una volta si è ribadito, in modo palese, come il diritto internazionale, quello che nella narrazione liberal-capitalista dovrebbe regolare i rapporti tra Stati, non sia che un paravento. L’assassinio di Soulemani, senza uno stato di guerra e nel territorio di uno stato terzo e... Leggi tutto

Siamo comunque coinvolti

Siamo comunque coinvolti
Sembra ormai certo che la base Usa di Sigonella ha avuto un ruolo nell’atto criminale di guerra degli Usa nei confronti del generale Soulemani, uno dei principali leader del governo iraniano. Nonostante la segretezza dell’operazione è possibile ricostruire la dinamica dell’attacco partendo da alcuni elementi. Il drone MQ9 – Reaper con cui è stato effettuato l’attacco copre una distanza di 1550 miglia, equivalenti a 1850 chilometri. La distanza tra Sigonella e Bagdad è di 2680 km in linea d’aria. Questo escluderebbe un ponte diretto dalla Sicilia e rende più plausibile l’utilizzo di una delle tante basi per droni ospitate intorno all’area mediorentiale (Kuwait,... Leggi tutto

Fuoco ai turbanti

Fuoco ai turbanti
Il ritiro unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare con l’Iran, che barattavano la fine di decenni di sanzioni economiche e la distensione dei rapporti diplomatici con l’interruzione a tempo indeterminato del programma nucleare, ufficialmente civile ma nei fatti dual-use come tutti i programmi nucleari della Repubblica Islamica, ha visto il ritorno ed il rafforzarsi delle sanzioni economiche verso Theran. Se alcuni paesi, come la Russia e la Cina, possono ignorare le sanzioni statunitensi continuando e rafforzando gli accordi commerciali, basati sull’export del greggio persiano, altri paesi come quelli dell’Eurozona si sono dovuti, obtorto collo, piegare ai diktat di Washington,... Leggi tutto

La morte di George Bush

La morte di George Bush
Alla veneranda età di 94 anni si è tolto dalle spese George Bush I, 41° presidente degli Stati Uniti. Responsabile del prosieguo della “Guerra alla Droga”, già fautore delle stragi in Nicaragua e dell’alleanza con i narcos per appoggiare i contras, tra gli istigatori della pluriennale guerra tra Iraq e Iran, poi animato dal fervente spirito della difesa della sovranità del Kuwait lanciatosi nella guerra contro quel macellaio suo pari di Saddam. Mandante del massacro dell’esercito irakeno, in parte sbandato e in parte insorto contro il suo governo, governo che gli USA non potevano assolutamente permettersi di fare cadere a... Leggi tutto

Il sultano ci riprova

Il sultano ci riprova
Dopo mesi di costante guerra a bassa intensità le truppe turche attaccano direttamente il Rojava, prima con un violento bombardamento, sia d’artiglieria sia aereo, della città di Afrin e poi penetrando oltre confine con truppe terrestri e bande jihadiste. Frustrato nel suo sogno di spodestare Assad per porre buona parte del territorio siriano sotto il controllo de facto di Ankara – il sogno neottomano come lo chiamò qualcuno – Erdogan non rinuncia ad attaccare, con il beneplacito russo e qualche mugugno americano, il Rojava. Lo sviluppo di un’area autonoma, che è riuscita a garantire la sua sopravvivenza sia manu militari... Leggi tutto
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