Guerra e controllo sociale al tempo della peste
Bombardieri F35? Valgono centocinquantamila terapie intensive. La portaerei Trieste? Cinquantamila respiratori polmonari. Una manciata di blindati ed un elicottero? Trecentotrentamila posti letto oppure dieci miliardi di mascherine. La produzione bellica non si è mai fermata. In pieno lockdown l’AIAD, la Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, membro di Confindustria, scriveva ai propri associati che c’era “l’opportunità per le società e le aziende federate, di proseguire la propria attività, concentrando l’operatività sulle linee produttive ritenute maggiormente essenziali e strategiche”. Essenziale e strategico per chi e per cosa? Per i governi e per le agenzie di sicurezza...
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