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Hong Kong. Tre Mesi di Lotta

Hong Kong. Tre Mesi di Lotta
Durante l’Estate Umanità Nova ha editato un quaderno, sempre di Chrimetinc, consistente in una lunga intervista ai compagni anarchici di Hong Kong. A tre mesi di distanza, è comparsa una nuova intervista che fa il punto della situazione (https://crimethinc.com/2019/09/20/three-months-of-insurrection-an-anarchist-collective-in-hong-kong-appraises-the-achievements-and-limits-of-the-revolt). In attesa di editare eventualmente un nuovo quaderno, questa è una sintesi del lavoro della rivista Chrimetinc che dà l’idea dell’evolversi della situazione. La lotta a Hong Kong ha determinato una polarizzazione a livello internazionale. Alcuni si ostinano a leggere qualsiasi forma di protesta contro il governo cinese semplicemente come frutto delle macchinazioni del dipartimento di stato USA, altri incoraggiano il... Leggi tutto

Note sulla rivolta cantonese

Note sulla rivolta cantonese
Il progetto di introdurre nella città di Hong Kong, sotto la sovranità cinese, così come la città di Macao, ma con un diverso sistema di governo e un’ampia autonomia amministrativa e legislativa, una legge che permettesse una maggiore facilità nell’estradare soggetti indagati dalla magistratura cinese verso la Repubblica Popolare stessa ha scatenato, oramai da quattro mesi, ampie proteste. Un’ampia analisi, fornita da compagni cantonesi, l’abbiamo pubblicata sul quaderno di Umanità Nova uscito in digitale questa estate intitolato “Anarchici nella rivolta di Hong Kong”. In quel testo si fornisce un’analisi della composizione del movimento, delle discontinuità di questo da movimenti come... Leggi tutto

La situazione politica e sociale in Giappone e l’anarchismo

La situazione politica e sociale in Giappone e l’anarchismo
ENRICO: potresti parlarmi della situazione sociale e politica in Giappone? DAIZO: A tal proposito abbiamo avuto le elezioni la scorsa settimana e come partito di maggioranza è emerso nuovamente il Liberal Democratic Party. Il leader del partito, nonché nostro primo ministro, è Shinzo Abe. Egli porta avanti un modello politico legato al nazionalismo e ad un’economia di stampo neoliberale. Dal punto di vista economico, per esempio, Shinzo Abe specula sopra alla forte ondata migratoria dall’Asia e, in particolare, dalla Malesia e dal Vietnam. Il punto di partenza di tale strategia è di fornirgli un piccolo visto per il lavoro. Venendo... Leggi tutto

Hong Kong. Anarchici nella resistenza alla legge sull’estradizione

Hong Kong. Anarchici nella resistenza alla legge sull’estradizione
Dal 1997, quando ha cessato di essere l’ultimo grande possedimento coloniale della Gran Bretagna, Hong Kong ha fatto parte della Repubblica popolare cinese, pur mantenendo un distinto sistema politico e giuridico. A febbraio è stata introdotta una legge impopolare che renderebbe possibile estradare i fuggiaschi da Hong Kong verso paesi con i quali il governo di Hong Kong non ha stipulato accordi di estradizione, Cina continentale compresa. Il 9 giugno oltre un milione di persone ha protestato per le strade; il 12 giugno, manifestanti impegnati in scontri con la polizia; il 16 giugno, due milioni di persone hanno partecipato a... Leggi tutto

Gli accordi economici con il capitale straniero

Gli accordi economici con il capitale straniero
Prendendo esempio quattro paesi – Cina, Russia, Turchia, Italia –e le loro relazioni con il governo venezuelano, viene dimostrato ulteriormente come quest’ultimo riesca a far prosperare le multinazionali straniere nonostante il sedicente “socialismo” di tale governo. Iniziamo con Cina e Russia. Cina e Venezuela Le relazioni diplomatiche ed economiche tra Cina e Venezuela hanno avuto un incremento considerevole con l’avvento della “rivoluzione bolivariana”. Stando ai dati dell’Observatory of Economic Complexity, nel 2017 le aziende cinesi hanno esportato 1,65 miliardi di dollari in Venezuela mentre le aziende venezuelane (PDVSA in particolare) hanno esportato 6,42 miliardi di dollari (composti dal 91% di... Leggi tutto

La fine del baco da seta

La fine del baco da seta
La chiamano “Via della Seta” ma in realtà di seta su quei percorsi ce n’è sempre passata poca. I latini ricchi (la seta era uno status symbol all’epoca), quando non erano in guerra con i parti, la compravano a Samarcanda, mica in Cina. L’imperatore Giustiniano fece rubare da alcuni monaci (e ti pareva che i preti non rubavano qualcosa) le uova di baco da seta e da allora la produzione in occidente è stata un esclusiva prima di Bisanzio, poi dei comuni italiani. Anche il nome “Via della Seta” è relativamente recente. Uno si aspetta che risalga ai latini o,... Leggi tutto

Fumo d’Ungheria/1

Fumo d’Ungheria/1
Premessa La campagna elettorale portata avanti dal Fiatal Demokratàk Szovetsége (FIDESZ) nelle elezioni europee in Ungheria ha posto come obiettivi il voler combattere l’invasione della massa di migranti che “premono dai confini d’Europa” e difendere le radici cristiane d’Europa. La vittoria alle elezioni europee in Ungheria del FIDESZ ha spinto il suo leader, nonché primo ministro dell’Ungheria, Viktor Mihály Orbán a definire ciò come importante in quanto “gli ungheresi ci hanno dato il compito di fermare l’immigrazione in tutta Europa” e di “proteggere la cultura cristiana in Europa”. Questa vittoria fa il paio con quella dei partiti conservatori ed euro-scettici... Leggi tutto

Intrappolati nella Rete

Intrappolati nella Rete
Visto che viviamo in un mondo di tossicodipendenti da telefonino, quando Google ha detto che non avrebbe più fornito ai telefonini Huawei il sistema operativo Android, tantissimi si sono preoccupati di non poter più postare su Facebook gli affari propri in tempo reale. Huawei e Google hanno immediatamente tranquillizzato i possessori di telefonini dicendo che la misura non riguardava gli apparecchi già venduti, per cui i loro clienti avrebbero potuto continuare a smentire quotidianamente online l’assunto secondo cui la specie umana sia dotata di intelligenza. Poi è intervenuto addirittura Donald Trump in persona dicendo che, per cercare di risolvere in... Leggi tutto

Slowbalization

Slowbalization
Dall’inizio del 2019 va di moda, sui giornali economici, una nuova parola: slowbalization. È una crasi (per le persone che non mangiano pane e vocabolario, vuol dire unione tra due parole) tra i termini inglesi slow, che significa “lento” e globalization che significa “globalizzazione”. Si può tradurre con “rallentamento della globalizzazione”. La parola è stata inventata da un olandese, Adjiedj Bakas, ma è diventata famosa con una mossa (a Roma diremmo “paracula”) dell’Economist, che ha dedicato all’argomento la copertina del giornale pochi giorni prima del World Economic Forum di Davos del gennaio scorso dove tutti i presenti, per darsi il... Leggi tutto

La via della seta

La via della seta
In queste settimane l’opinione pubblica italiana ha avuto la “sorpresa” di scoprire il “putiniano” Matteo Salvini in versione ultra-amerikana, in una polemica con i 5 Stelle a causa dell’adesione al memorandum per la nuova Via della Seta, una rete di infrastrutture che dovrebbe attraversare tutta la massa continentale eurasiatica e africana. Molti commentatori in vena di ridicolo si sono scatenati nel rinfacciare al Presidente del Consiglio Conte il presunto “sgarbo” fatto agli USA per non averne preliminarmente chiesto l’assenso prima di aderire al memorandum. In realtà gli USA sono al corrente da anni, come tutti, del progetto di una nuova... Leggi tutto

La guerra santa dei capitali sauditi converte gli Stati Uniti

La guerra santa dei capitali sauditi converte gli Stati Uniti
È probabile che il governo cinese non provi un particolare affetto per il regime nord-coreano. Sta di fatto però che la Cina non può permettersi che la “democrazia occidentale” (cioè i missili e i soldati USA) arrivino ai propri confini. I toni miti che la dirigenza cinese sta usando in questa ennesima crisi tra Stati Uniti e Corea del Nord non devono ingannare. Quando si tratta dell’integrità del proprio territorio i dirigenti cinesi sono inflessibili e possono diventare anche imprevedibili, dato che capiscono benissimo che il vero bersaglio dell’attivismo militare statunitense non è la Corea del Nord ma la Cina... Leggi tutto

Un quinto dell'umanità

Un quinto dell'umanità
EV: Antonio, quando e perché hai iniziato ad interessarti della Cina? AC: Questo mio interesse è iniziato già durante gli anni sessanta – in pieno periodo maoista, sia nel senso dei rapporti di potere interni alla Repubblica, sia nel senso dell’interesse che questa esperienza suscitava in molti ambiti della sinistra rivoluzionaria. Io partivo da posizioni diverse dai seguaci del maoismo, ma proprio per questo cominciai ad interessarmi della effettiva realtà della Cina. EV: La nostra chiacchierata verterà soprattutto sulla Cina odierna, ma potresti fare una veloce puntata sulla Cina del Presidente Mao? AC: Non ci riesco in poche battute, dovremmo... Leggi tutto

Se sei milioni vi sembran pochi

Se sei milioni vi sembran pochi
Anyuan è una città mineraria della Cina,‭ ‬nota agli inizi del secolo scorso per essere stata un po‭’ ‬il cuore della Cina rossa‭ (‬detto per inciso,‭ ‬vi era anche una discreta presenza anarchica ed anarcosindacalista‭)‬:‭ ‬i massimi dirigenti del Partito Comunista Cinese vi si recarono più volte e la città nel‭ ‬1922‭ ‬vide una rivolta che entrò nell’immaginario fondativo del marxismo cinese.(1) ‭ ‬ ‭ ‬Oggi,‭ ‬però,‭ ‬è ritornata alla ribalta per una serie di scioperi e manifestazioni contro una ristrutturazione capitalistica diretta stavolta dal partito marxista al potere,‭ ‬ancora osannato da varie componenti dei movimenti di opposizione mondiali. In... Leggi tutto

Cina:‭ ‬il paradiso perduto

Cina:‭ ‬il paradiso perduto
La classe operaia e il suo ruolo sono clamorosamente assenti‭ ‬dai preoccupati commenti sulle recenti vicende cinesi.‭ L’attuale crisi che attanaglia l’economia cinese,‭ ‬e che è esplosa clamorosamente con il crollo delle Borse,‭ ‬che ha avuto il suo epicentro nelle borse di quel paese,‭ ‬ha una molteplicità di cause.‭ ‬Questioni epocali,‭ ‬come ad esempio il cambiamento dei rapporti di forza fra le potenze imperialiste,‭ ‬con un’aggressiva politica di contenimento guidata dagli Stati Uniti,‭ ‬o questioni economiche più contingenti,‭ ‬come lo scoppio della bolla immobiliare cinese,‭ ‬la caduta dei prezzi delle materie prime,‭ ‬la minore competitività delle merci cinesi sul mercato... Leggi tutto

L’alibi cinese serve a impoverire i poveri

L’alibi cinese serve a impoverire i poveri
Il funerale di Vittorio Casamonica è stato un’ulteriore dimostrazione di come un non-evento,‭ ‬attraverso l’orchestrazione dell’allarmismo mediatico,‭ ‬possa assurgere al rango di emergenza sociale e politica.‭ ‬A dirigere l’orchestra mediatica è stato,‭ ‬come sempre,‭ ‬il quotidiano di fintosinistra‭ “‬La Repubblica‭”‬,‭ ‬una vera e propria centrale della manipolazione dell’opinione pubblica a fini coloniali.‭ ‬Uno dei tanti funerali pacchiani del boss di quartiere è così diventato un affare di Stato,‭ ‬anzi,‭ ‬una‭ “‬sfida allo Stato‭”‬.‭ ‬Una criminalità burina e casereccia viene accreditata di aver messo in crisi le istituzioni:‭ ‬un rione contro la nazione.‭ ‬Ad essere messo sotto accusa dai media è... Leggi tutto
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