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Potevamo, ripetevamo: come la guerra è diventata l’idea nazionale della Russia (seconda parte)

Potevamo, ripetevamo: come la guerra è diventata l’idea nazionale della Russia (seconda parte)
Traduzione dall’originale “Можем, повторяем: как война стала национальной идеей России” Seconda parte Gli anni ’90: alla ricerca di un nuovo significato Nell’anniversario della fucilazione della famiglia reale, il 17 luglio 1993 fu inaugurato a Pushkin, vicino a San Pietroburgo, un monumento a Nicola II. La memoria dell’ultimo imperatore russo è stata attivamente ravvivata in Russia a partire dai primi anni Novanta. All’epoca, molti vedevano la monarchia come una delle alternative, sia storiche che politiche, al periodo sovietico. Il monumento fu commissionato dall’imprenditore di Pushkin, Sergei Rogov. Tre anni dopo, sulla pietra apparve un’iscrizione: “Questo monumento è stato inaugurato il 4/17... Leggi tutto

Find the crack, trova la crepa.

Find the crack, trova la crepa.
Nell’oscurità c’è sempre una crepa, da lì entra la luce dove il buio produce ansia, paura e così ti frega finché non vedi lo spiraglio per uscire finalmente salvo dice Hölderlin in PATMOS. Il potere o si accumula o si distribuisce, tertium non datur. Secondo Carlo Milani – hacker impenitente, militante del gruppo C.I.R.C.E.1 e autore del libro “Tecnologie conviviali” edito da Elèuthera – il nostro rapporto con i social network più frequentati2 ormai è giunto a questo bivio: accettare il potere dei padroni del Web in cambio dei giocattoli e dei piaceri propinati, per farci divertire nelle piattaforme di... Leggi tutto

DOSSIER BRASILE parte 2: intervista ai compagni della Federazione brasiliana. Saco vazio não para em pé

DOSSIER BRASILE parte 2: intervista ai compagni della Federazione brasiliana. Saco vazio não para em pé
Prosegue l’intervista ai compagni brasiliani, effettuata a Massenzatico, domenica 9 aprile, sui temi della decolonialità, dell’indigenismo e delle lotte per la terra. Abbiamo poi affrontato la storia più recente del paese dalla fine della dittatura militare negli anni ottanta, ai giorni nostri. Buona lettura! (la prima parte dell’ intervista si trova nel numero 15, anno 103, di Umanità Nova) UN: La differenza che ci pare di cogliere riguarda la grande mobilità che si è diffusa in Europa o nel Nord globale rispetto alla stanzialità delle comunità indigene, seppur diffuse su un vastissimo territorio al quale sono fortemente legate. Lo abbiamo... Leggi tutto

Potevamo, ripetevamo: come la guerra è diventata l’idea nazionale della Russia (prima parte)

Potevamo, ripetevamo: come la guerra è diventata l’idea nazionale della Russia (prima parte)
Traduzione dall’originale “Можем, повторяем: как война стала национальной идеей России” tradotto da Gruppo Anarchico Galatea di Catania parte prima Cos’è la politica memoriale e perché Putin ama tanto Aleksandr Nevskij. La guerra con l’Ucraina sembrava a molti impossibile e incredibile; ma, a livello simbolico, il terreno per questo attacco è stato preparato per decenni. Così afferma il giornalista, ricercatore sui media e politologo Yegor Sennikov. In un nuovo testo sul portale Perito per il progetto “Last war, Next war”, spiega cosa sia la politica commemorativa e di come i monumenti, le tombe del milite ignoto e le dichiarazioni ufficiali... Leggi tutto

Virus per la guerra. Per un approccio antimilitarista alla questione dei biolaboratori.

Virus per la guerra. Per un approccio antimilitarista alla questione dei biolaboratori.
Parlando con un amico giornalista è venuto fuori il suo stupore perché, dopo l’esplodere dell’epidemia di COVID, non c’è stata nessuna mobilitazione contro le sperimentazioni sui virus, paragonabile a quella contro il nucleare dopo la tragedia di Chernobyl, nel 1986. Non esiste alcuna certezza che il virus responsabile dell’epidemia sia uscito dal laboratorio di massima sicurezza di Wuhan, in Cina, come non esiste nessuna certezza che ciò non sia avvenuto. Nonostante la comunità scientifica abbia spesso negato la possibilità di fuga dal laboratorio con livello 4 di biosicurezza, l’inchiesta dell’OMS che esclude la fuga del virus dal laboratorio è stata... Leggi tutto

Platform workers: nuove frontiere dello sfruttamento.

Platform workers: nuove frontiere dello sfruttamento.
“Prima di internet, non sarebbe stato facile trovare qualcuno e farlo sedere per dieci minuti a lavorare per te, per poi licenziarlo passati quei dieci minuti. Ma con la tecnologia puoi trovarlo, pagarlo una miseria e poi sbarazzartene quando non ti serve più” questa frase (attribuita all’imprenditore americano Lukas Biewald) non è una battuta di spirito ma registra alla perfezione una delle nuove frontiere dello sfruttamento, quella – sfuggente – dei “lavoratori delle piattaforme”. L’armamentario dello sfruttamento padronale si arricchisce ogni giorno di nuovi strumenti, senza dismettere nessuno di quelli già in uso. Così, accanto a modelli arcaici e “illegali”... Leggi tutto

Saco vazio não para em pé. Dossier Brasile, parte I

Saco vazio não para em pé. Dossier Brasile, parte I
Abbiamo incontrato, domenica 9 aprile, a margine dei lavori durante il Congresso IFA a Massenzatico, due dei tre esponenti presenti della federazione brasiliana, Gustavo e Linguiça. L’interlocutore principale è stato Gustavo che, di volta in volta, traduceva dall’inglese al portoghese per Linguiça e viceversa per noi, le domande e le risposte. Al fine di chiarire meglio alcune questioni che rientrano in un contesto più complesso, si sono rese necessarie alcune premesse o spiegazioni inserite tra parentesi quadre all’interno delle nostre domande o delle risposte dei compagni. Ne risentirà magari la scorrevolezza della lettura, ma per la comprensione dei temi... Leggi tutto

Parlare di “sostituzione etnica”. Un pendio davvero scivoloso.

Parlare di “sostituzione etnica”. Un pendio davvero scivoloso.
La notizia per cui si è tornato a parlare di “sostituzione etnica” è abbastanza nota: l’ineffabile ministro dell’agricoltura dell’attuale governo Francesco Lollobrigida, ha parlato dell’arrivo degli stranieri nel territorio dello Stato italiano come la causa di un processo, appunto, di sostituzione etnica ai suoi inizi che occorre contrastare. In pratica, la “pura” popolazione italiana è in decrescita e c’è il rischio che venga sostituita, col tempo, dalle popolazioni delle varie parti del mondo che si stabiliscono nel territorio della Repubblica Italiana. Con il termine “sostituzione etnica”, e Lollobrigida dovrebbe saperlo vista la sua collocazione politica, non si intende però una... Leggi tutto

Burnout: assassinio programmato.

Burnout: assassinio programmato.
Qualche giorno fa è uscita sui media la notizia di due morti e un ferito grave sul lavoro a Milano. Un paio di giorni dopo alcuni quotidiani nazionali scrivevano dell’incriminazione di sette persone che avevano abbandonato in un fosso il corpo di un operaio in nero per occultarne la morte sul lavoro. Nomino questi due casi fra tanti altri perché possono far emergere certi aspetti del lavoro odierno, che ogni giorno, ogni settimana miete nuovi morti. In alcuni anni si registrano diminuzioni, in altri anni incrementi, ma morire di lavoro continua ad essere una minaccia costante. Vediamo un po’ di... Leggi tutto

Ritorni globali e rafforzamento del fascismo: come contrastare questa ondata.

Ritorni globali e rafforzamento del fascismo: come contrastare questa ondata.
La globalizzazione e il taglio della spesa sociale ha fatto naufragare il progetto politico della sinistra socialdemocratica, che puntava ad un capitalismo “sostenibile” con lo stato che interviene nell’economia per ridurre le diseguaglianze di reddito che il capitalismo naturalmente produce. Ha contemporaneamente dato fiato ai “sovranismi” e ai nazionalismi, versione attuale dei fascismodel secolo scorso. Con gli stati al servizio della produzione industriale, qualche briciola in più cade dal tavolo se nei singoli paesi hanno successo i propri capitalisti. Su questo, e sulla personalizzazione dei leader, hanno costruito il proprio successo elettorale i sovranisti. L'”America first”, “Les français d’abord”, il... Leggi tutto

Opporsi alla guerra. Azioni antimilitariste a Kharkiv.

Opporsi alla guerra. Azioni antimilitariste a Kharkiv.
Nel sito libcom.org possiamo trovare un’ intervista fatta tra fine febbraio e i primi di marzo al gruppo anarchico Assembly di Kharkiv in Ucraina dal titolo “The war has become a daily routine: two conversations with the Kharkiv underground journal”, dove troviamo alcuni aggiornamenti sulle loro attività nel territorio, sulla loro visione per quanto riguarda la guerra in atto e le modalità di lotta da portare avanti contro di essa e chi la arma, fino ad una descrizione del loro gruppo e dell’idea anarchica che lo anima. Molte cose che ricaviamo dall’intervista  si possono già leggere in un’altra intervista fatta... Leggi tutto

Moby Prince: tanti colpevoli, tutti protetti dalla legge.

Moby Prince: tanti colpevoli, tutti protetti dalla legge.
A trentadue anni di distanza dalla strage che uccise mio padre ed altre 139 persone – perché è bene chiamare le cose con il loro nome, non tragedia ma strage -, ci ritroviamo ancora oggi a dover chiedere ed esigere ancora una volta “Giustizia e verità”.
Negli ultimi anni grazie all’attività continua delle associazioni “140” e dell’associazione “10 Aprile”, con l’aiuto di una potente e strutturata attività di solidarietà di varie organizzazioni dal basso, sono stati fatti grandi passi avanti. Innanzitutto si è dovuti procedere all’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare che, proprio per la volontà da parte dell’apparato giudiziario italiano... Leggi tutto

Le spiagge del “Mediterraneo allargato”. Responsabilità italiane nel colpo di stato in Sudan.

Le spiagge del “Mediterraneo allargato”. Responsabilità italiane nel colpo di stato in Sudan.
Mentre scriviamo, il colpo di Stato in Sudan è ancora in corso. Intanto però giungono segnali di un coinvolgimento dell’Italia. Stando a quanto scrive il quotidiano online Africa Ex Press, i rapporti tra la giunta al potere in Sudan, in particolare i vertici della Rapid Support Force, e i governi che si sono succeduti in Italia durano da tempo. In un articolo pubblicato il 13 agosto 2022, a firma di Massimo Alberizzi, si sostiene che già all’inizio dell’anno precedente c’era stata una visita in Italia. In particolare il 9 febbraio 2022 il capo della RSF, Mohamed Hamdan Daglo “Hemetti”, aveva... Leggi tutto

Ruit hora! Anarchici: un antifascismo plurale e insorgente

Ruit hora! Anarchici: un antifascismo plurale e insorgente
Fascismo eterno? I lemmi “fascismo” e, di conseguenza, “antifascismo” travalicano ormai, nel comune sentire come nella koinè quotidiana, i limiti spazio-temporali che sarebbero loro formalmente assegnati. Tuttavia si deve prendere atto della loro incommensurabile capacità evocativa che, potenza delle parole e del linguaggio che definisce la realtà che viviamo, ce li fa sentire sempre presenti. Nel 1993, intervistando Edera Sassi, figlia di un noto sindacalista anarchico dei minatori, le chiedevo notizie sulle origini della famiglia (che, a fine Ottocento, gestiva un’osteria in Romagna, ritrovo di sovversivi). La risposta fu che vantavano una grande “tradizione antifascista”, usando evidentemente in maniera impropria... Leggi tutto

Da un nucleare all’altro. Ci riprovano a colpi di propaganda?

Da un nucleare all’altro. Ci riprovano a colpi di propaganda?
Tra le notizie pubblicate dall’ANSA del 6 marzo ‘23, si leggeva che Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, Edf e Edison hanno sottoscritto una lettera di intenti per collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia.  Ci risiamo. E’ già da qualche tempo che dalle dichiarazioni di alcuni politici si percepisce il tentativo di rilanciare l’opzione nucleare in Italia. La firma di questo accordo, anche se si tratta di un preliminare, che coinvolge tre aziende italiane, due a partecipazione statale, Ansaldo Energia e la sua controllata Ansaldo nucleare, la privata Edison e la... Leggi tutto
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